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“Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
( dalla Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 32)
Da molti anni, ormai, A Buon Diritto si batte perché il diritto all’autodeterminazione in merito ai trattamenti sanitari, così come è enunciato dalla nostra Carta Costituzionale, venga rispettato.
In Italia non esiste una legge specifica a regolamentare le questioni di libertà terapeutica e fine vita, o che preveda la possibilità per il cittadino di redigere un testamento biologico in cui indicare i trattamenti sanitari ai quali accetta o meno di essere sottoposto, in caso questi si rivelino necessari e vengano meno le facoltà di intendere e di volere.
In assenza di un quadro normativo unitario, dunque, sotto il profilo giuridico la materia è incerta e non sempre coerente.
Si considera, così, che l’eutanasia attiva volontaria, ovvero quella prodotta su consapevole richiesta del malato terminale, costituisca reato e sia punibile ai sensi dell’articolo 579, “Omicidio del consenziente”, o dell’articolo 580, “ Istigazione o aiuto al suicidio”, del Codice Penale. Qualora invece il malato terminale si trovi in stato vegetativo persistente o permanente, ovvero totalmente irreversibile, l’eutanasia è ritenuta inammissibile in assenza di precedenti disposizioni del malato, mentre può essere accettata nel caso in cui tali volontà siano state espresse. Altra situazione è quello dell’eutanasia passiva, ovvero la sospensione delle cure necessarie a far rimanere in vita il malato terminale: in questo caso, ci si può riferire al principio espresso dall’articolo 32 della Costituzione.

Per ricordare Max Fanelli portiamo avanti la sua battaglia per l'eutanasia

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Huffington Post, 21 luglio 2016

di Luigi Manconi

"Non ho paura di morire, ho paura di vivere anni seppellito vivo nel mio corpo, incapace di comunicare emozioni, pensieri e desideri".

Massimiliano Fanelli da molto tempo non aveva voce in gola per parlare, né per deglutire, e nemmeno per respirare.

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Max è malato e vuole morire. Il suo ultimo desiderio è una legge sul fine vita

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L'Huffington Post, 11-12-2015
Luigi Manconi 
Presidente di "A Buon Diritto"

Massimiliano Fanelli, 54 anni, affetto da sclerosi laterale amiotrofica, dallo scorso 17 ottobre ha deciso di interrompere le cure impostegli dalla sua terribile patologia. La qual cosa avrà l'effetto inesorabile di

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