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Sla, morto a Senigallia Max Fanelli: immobile, «parlava» con gli occhi. La sua lotta per legge su «fine vita»

Sla, morto a Senigallia Max Fanelli: immobile, «parlava» con gli occhi. La sua lotta per legge su «fine vita»

Corriere della Sera, 20 luglio 2016

di Alessandro Fulloni

Da anni «Max» , 56 anni, che si è spento in ospedale, si batteva per il provvedimento. Attraverso i social network aveva fatto sapere che la malattia stava aggredendo nuovamente l’occhio destro, l’unico contatto con il mondo. Il cordoglio

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Migranti, strage di donne. Ventidue corpi senza vita nel fondo di un gommone

Migranti, strage di donne. Ventidue corpi senza vita nel fondo di un gommone

la Repubblica, 21-07-2016

ALESSANDRA ZINITI

Salvati dalla nave di Msf 209 migranti al largo delle coste libiche

Un'altra strage di donne. Ventuno corpi in fondo ad un gommone, tutte ragazze giovani, uccise dalle ustioni provocate dal carburante fuoriuscito dalla tanica dell'imbarcazione fatiscente

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Il virus turco ci riguarda

Il virus turco ci riguarda

il manifesto, 21-07-2016

Beppe Giulietti

Libertà di stampa. I giornalisti non possono restare muti

«La Turchia è diventata la più grande prigione a cielo aperto ai confini dell’Europa…», parole scritte dal giornalista Can Dundar che rischia l’ergastolo per aver scritto sugli ambigui rapporti tra

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La brutta figura dell’Italia in grave ritardo sul reato di tortura

La brutta figura dell’Italia in grave ritardo sul reato di tortura

Corriere.it, 21-07-2016
Dacia Maraini

Una Convenzione Ue del 1987 condanna e vieta questo illecito, ma il nostro Paese non l’ha ratificata. Forse c’è chi ancora ritiene che sia un metodo utile a estorcere confessioni?

È sconcertante che ancora oggi si debba parlare di tortura in sede istituzionale. È

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Caso Cucchi, un'insostenibile mancanza di giustizia

Caso Cucchi, un'insostenibile mancanza di giustizia

Avvenire, 20-07-2016
Giuseppe Anzani

?Stefano Cucchi non è morto per colpa dei medici dell’ospedale Pertini, dice daccapo la Corte d’Assise d’appello di Roma in fase di rinvio. Accusati di aver lasciato in abbandono quell’uomo incapace dal povero corpo stremato, condannati in primo grado per omicidio

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