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Nel sistema di accoglienza italiano ci sono diversi tipi di centri, a seconda che si tratti della fase iniziale dell’accoglienza o di quella successiva. Eccoli elencati in ordine di cronologico rispetto all'arrivo di un profugo in Italia: CPSA (Centri di primo soccorso e Accoglienza), CDA (Centri di accoglienza), CARA (Centri di accoglienza per Richiedenti Asilo) e SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).

I Centri di Primo Soccorso e Accoglienza (CPSA) sono strutture istituite con Decreto interministeriale del 16 febbraio 2006 e sono dedicate all’accoglienza temporanea, mediamente 48 ore, dei richiedenti asilo.

I Centri di Accoglienza (CDA), istituiti con la Legge n. 563/95 ("Legge Puglia"), garantiscono una forma di prima assistenza dei richiedenti asilo, in attesa della definizione della loro condizione giuridica sul territorio italiano.

I CARA  sono stati istituiti con il D.Lgs. n. 25/08 con la finalità di accogliere i richiedenti protezione internazionale nei casi previsti dall’art. 20: ovvero quando è necessario verificare o determinare la nazionalità o l’identità del richiedente asilo; oppure nel caso in cui la persona ha presentato domanda di protezione dopo essere stata fermata per aver eluso o tentato di eludere il controllo di frontiera o subito dopo. La terza situazione per cui è prevista l’accoglienza al CARA riguarda un richiedente asilo che ha presentato la domanda dopo essere stato fermato in condizioni di soggiorno irregolare. I tre casi rimandano a differenti tempi di accoglienza, che dovrebbero andare da un minimo di 20 giorni (prima situazione) a un massimo di 35 per chi si trova nelle altre due circostanze. Allo scadere dei termini predetti il richiedente ha diritto al rilascio di un permesso di soggiorno di durata trimestrale, rinnovabile sino alla decisione della domanda.

Lo SPRAR è il sistema di protezione e accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati diffuso su tutto il territorio nazionale, e previsto con Legge n. 189/2002. È costituito dalla rete degli enti locali che  accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo. L’accoglienza messa a disposizione è di tipo integrato, nel senso che non si limita a garantire il vitto e l’alloggio ma, nei progetti diffusi su tutto il territorio nazionale, sono previste misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico. La capacità ricettiva dello SPRAR nel triennio 2014-2016 a 16.000 posti, come previsto dal decreto 17 settembre 2013 del ministero dell’Interno, Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, in attuazione del decreto del ministro dell’Interno del 30 luglio 2013.

 

L’Italia cambi il sistema d’asilo E nel 2014 può farlo

l'Unità, 20-06-14
Italia-razzismo
La settimana scorsa la Camera dei Deputati ha bocciato per mancanza di copertura economica alcuni importanti articoli della Legge di Delegazione Europea 2013-bis, contenenti misure significative a sostegno dell’accoglienza e dell’integrazione dei rifugiati. Se fossero

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Parole Saggi

17 aprile 2014
Italia-tazzismo
Ieri, alla Camera dei deputati, la seduta delle 12 è stata sospesa per qualche minuto dal presidente a causa delle proteste inscenate dalla Lega Nord durante il resoconto sull'immigrazione del ministro dell'Interno Angelino Alfano. Le parole del ministro hanno fatto

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Il circuito Sprar funziona Perché non ampliarlo?

l'Unità, 20-02-2014
Italia-razzismo
Dal 1 febbraio 2014 sono stati aumentati i posti in accoglienza all’interno del circuito Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Si tratta di un sistema particolare in cui i migranti non ricevono solo vitto e alloggio in un centro, ma hanno

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Agenzia Onu per i rifugiati: "3.419 morti in Mediterraneo nel 2014". Bilancio record

Agenzia Onu per i rifugiati:

Dall'inizio dell'anno oltre 207.000 i migranti che hanno tentato la traversata: "La strada più mortale del mondo"
la Repubblica.it, 10-12-2014

GINEVRA - Almeno 3.419 migranti hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo da gennaio: una traversata che diventa così la "strada più mortale del mondo". Si

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«Porti sicuri» in un dossier l’inferno dei migranti

l'Unità, 21-11-2013
Italia-razzismo
Medici per i Diritti Umani (MEDU) ha presentato lo scorso 14 novembre «Porti insicuri», un rapporto sulle riammissioni dei migranti dai porti italiani alla Grecia e sulle violazioni dei loro diritti fondamentali. Ogni anno alcune migliaia di persone – il più delle

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