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Sistema di accoglienza

Italia, paese di protezione

unhcr19-02-2015

Gaia Romeo

Questa mattina la Biblioteca del Senato ha ospitato l'incontro “ Italia paese di protezione. Le proposte dell’Unhcr per le riforma del sistema di asilo italiano”. In questa sede sono state presentate le raccomandazioni rivolte dell’Unhcr  al governo italiano, a proposito del recepimento delle direttive europee del 2013 sulle procedure relative alla gestione delle richieste e sull’accoglienza dei richiedenti asilo. Lo scopo delle raccomandazioni sarebbe quello di favorire una politica dell’asilo non più basata sullo stato di emergenza permanente, ma sulla pianificazione razionale.

A proposito di accoglienza, l’Unhcr fornisce tre raccomandazioni principali. In primo luogo, si propone di passare da un sistema basato su grandi centri di accoglienza a una rete di piccoli centri distribuiti sul territorio: in effetti, i tempi di permanenza dei richiedenti asilo nei grandi centri si rivelano, nella media, molto più lunghi di quanto le strutture non possano sostenere. Un sistema basato su centri più piccoli potrebbe invece garantire un livello di assistenza qualitativamente migliore per tutti i richiedenti asilo, ma soprattutto per coloro che necessitano di assistenza specifica: madri con bambini, disabili, vittime di tortura. Sarebbe molto più facile, inoltre e in questo modo, avviare  progetti di integrazione.

Il secondo punto riguarda l’esigenza di pianificazione, tramite il rafforzamento del Tavolo di coordinamento nazionale e dei Tavoli regionali, recentemente istituiti, e l’introduzione di un Piano Nazionale di Accoglienza. Infine, per garantire standard di accoglienza adeguati e uniformi su tutto il territorio, l’Unhcr  raccomanda che venga effettuata un’azione di monitoraggio a livello nazionale, per esempio attraverso l’istituzione di un ufficio centrale apposito presso il Ministero dell’Interno.
Per quanto riguarda le procedure relative alla domanda e al conferimento dello status di rifugiato, ciò che si chiede principalmente è la valorizzazione è la professionalizzazione del personale competente all’esame delle domande. Così facendo si arriverebbe a razionalizzare i lavori, a facilitare l’aggiornamento del personale e a favorire una maggiore uniformità decisionale.

L’incontro è stato promosso  dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e dalla Commissione Straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato . Le proposte sono state presentate da Andrea de Bonis dell’Unhcr. Al dibattito, moderato da Luca Liverani giornalista di Avvenire, hanno partecipato Luigi Manconi presidente della Commissione Diritti Umani e presidente di A Buon Diritto, Laura Ravetto, presidente del Comitato Parlamentare “Schengen” e Domenico Manzione, sottosegretario al Ministero dell’Interno.

Pubblicato: Giovedì, 19 Febbraio 2015 17:10

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