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Home a buon diritto

Era il 1986 quando alcuni di noi cominciarono a interessarsi di immigrazione straniera nel nostro paese.
La questione era allora ed è oggi la seguente: la società italiana è consapevole e attrezzata rispetto ai processi di cambiamento che si sono messi in moto (e che continueranno, e hanno una dimensione “globale”) nella fase delle migrazioni internazionali? A metà degli anni ‘80 gli immigrati regolari in Italia erano circa 500mila, alla fine del ’93 sfioravano il milione. Circa un decennio fa raggiungevano quasi il milione e mezzo. Da allora il ritmo di crescita è stato più rapido, cosicché oggi i regolari sono intorno a 4 milioni più, presumibilmente, un milione di irregolari.

Il nostro ritardo nell’affrontare i problemi ha conseguenze assai gravi: 1) il rischio che l’immigrazione si riduca, nella percezione diffusa, a “questione criminale”; 2) la cancellazione, o comunque la sottovalutazione, della presenza straniera come risorsa positiva e fattore di sviluppo; 3) l’introduzione nel nostro ordinamento di norme illiberali, capaci di far arretrare il sistema di diritti e di garanzie. In proposito, valgano due esempi: la qualificazione dell’immigrazione irregolare come reato e l’aggravante “per clandestinità”, con la quale non si va a colpire un comportamento criminale bensì la mera condizione di migrante e di profugo non riconosciuti.

Opporsi a tutto ciò richiede che si lavori in una prospettiva di medio e lungo periodo. Ciascuno di noi può fare qualcosa e, da qui, nasce il progetto di questo sito e della rubrica omonima che, dal 19 maggio, viene ospitata dal quotidiano l’Unità due volte la settimana. Un Osservatorio, “Italia-razzismo”, sui fatti dell’immigrazione e sui complessi effetti che ne derivano per la società italiana: nei diversi settori del mercato del lavoro, nei diversi contesti territoriali, nelle diverse culture e nei diversi gruppi sociali. Dati, informazioni, statistiche e vita reale. Parleremo di quelle 240.594 imprese individuali promosse da stranieri, ma anche di quei 1.500 nuovi cittadini italiani, nati in altri paesi, che costituiscono una percentuale non insignificante dell’esercito italiano. E parleremo della vita quotidiana, di “loro” e di “noi”: rapporti, interazioni, anche amicizie (oltre che stereotipi, discriminazioni, conflitti).
Attendiamo osservazioni, suggerimenti, consigli. E notizie.

L'integrazione è possibile. Parola di Alessandra

l'Unità, 27-03-2014
Italia-razzismo
Alessandra Ballerini è un'avvocata. Non di quelle che si occupano di fallimenti societari, oppure di tributi o di assicurazioni. Alessandra Ballerini è una di quei professionisti che ha deciso di occuparsi delle persone, prima ancora che dei loro guai giudiziari. E

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Accoglienza, se la società è più avanti dei politici

l'Unità, 07-02-2014
Italia-razzismo
Qualche giorno fa è stata resa nota una ricerca condotta da Daniele Marini dell'Università di Padova che, a proposito dell'accoglienza di persone immigrate in Italia, dimostra come "la società sia più avanti del dibattito politico". Ciò significa che gli italiani

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La violenza del bangla tour A Roma è caccia al nero

 Italia-razzismo
l'Unità, 28-11-2013
Il deputato del Pd Khalid Chaouki ha presentato alla Camera un’interrogazione al ministro dell’Interno Angelino Alfano sui «bangla tour» che si stanno svolgendo in alcuni quartieri di Roma a opera di giovani neofascisti. Si tratta di vere e proprie ronde

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Consiglieri aggiunti, esperienza da mantenere

l'unità, 19-12-2013
Italia-razzismo
Il 15 dicembre scorso è scaduto il mandato dei consiglieri aggiunti del Comune di Roma. Si tratta una figura inserita nello Statuto del Comune di Roma nel 2000 in rappresentanza delle comunità straniere non aventi ancora diritto di voto (eletti con voto segreto

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Integrazione, nasce la "città del dialogo"

l'Unità, 26-09-2013
Italia-razzismo
Il 24 settembre, a Roma, è stato siglato l'accordo che sancisce il rapporto di cooperazione tra il network “Le città del dialogo” e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Si tratta di un supporto che il ministero darà alla rete di ventitre comuni

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