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Marijuana, che cosa offre lo spaccio: erba 'dopata' e Ogm

art rep 27 novla Repubblica, 27-11-2015
MONICA RUBINO

Un’inchiesta del mensile dei consumatori Il Test dimostra che chi si rivolge al mercato illegale si trova a fumare una sostanza che somiglia sempre più a una droga pesante, anche grazie alla selezione genetica

Che marijuana viene venduta nelle piazze di spaccio italiane? Il mensile dei consumatori Il Test ha deciso di verificarlo direttamente. I suoi giornalisti si sono improvvisati anonimi acquirenti e hanno fatto “shopping” nei mercati illegali di diverse città: da Roma a Milano, da Reggio Calabria a Torino. Tutti i campioni sono poi stati consegnati a un laboratorio specializzato in scienze forensi – il Csf – che supporta le attività di investigazione scientifica delle forze dell’ordine. I risultati hanno sorpreso persino gli analisti. Oscar Ghizzoni, che ha realizzato lo studio per Il Test, nel descrivere quanto vedeva al microscopio ha usato una singolare similitudine: “Era come osservare i muscoli di un culturista che ha assunto notevoli quantità di aminoacidi. Le foglie avevano un aspetto pompato”. Insomma marijuana ‘dopata’, molto diversa dalla cannabis che circolava 10 o 15 anni fa. E nella maggioranza dei casi si tratta di erba con un elevato contenuto di sostanza psicotropa (un Thc pari al 10%), che ha perso alcuni componenti naturali (e terapeutici) come i cannabidioli, diventando così più affine alle droghe pesanti che a quelle leggere.

INFOGRAFICHE REP DATA: Il consumo di marijuana in Italia e nel mondo

La marijuana in circolazione è frutto di una selezione genetica spinta, probabilmente associata alla modificazione transgenica, in grado di farla crescere rapidamente in grandi serre dove viene illuminata 24 ore al giorno. Come sottolinea Il Test, anche il mercato della cannabis si è globalizzato, non c’è più alcuna differenza geografica del prodotto: che si coltivi in Albania, Nord Europa o Africa, i semi sono scelti fra quelli Ogm e vengono utilizzati in maniera intensiva. Anche la quantità di Thc sembra studiata a tavolino. Un contenuto troppo alto, ad esempio del 15 o 20% sarebbe controproducente: il consumatore starebbe male subito e smetterebbe di fumare.

Un altro dato risalta dalle analisi del Csf. Nella cannabis esaminata non sono stati trovati pesticidi, né metalli pesanti o aggiunte strane (come polvere di roccia per appesantirla o lacca per capelli per tenerla assieme). Gli esperti motivano questo dato con il fatto che “si è lavorato molto sulla resistenza genetica ai parassiti e sulla selezione di piante molto produttive”. Tutto questo, unito alla coltivazione in serra, non rende necessario l’uso massiccio di fitofarmaci.

Sebbene droghe pesanti e leggere non siano equiparabili, come ha ribadito la Corte Costituzionale l’8 febbraio 2014 quando si è pronunciata contro la legge Fini-Giovanardi, il consumo di droghe leggere per lo Stato italiano è illegale. Ma 4 milioni di italiani ne hanno fatto uso, più o meno abitualmente, nell’ultimo anno. “L’unica soluzione per togliere la marijuana dalle mani del mercato nero è la legalizzazione, per evitare il consumo da parte dei minori e limitare i danni per la salute. Offrire insomma garanzie sulla qualità di ciò che si consuma”, sostengono i senatori Pd Luigi Manconi (Pd) e Benedetto Della Vedova (Gruppo Misto), intervistati da Il Test in quanto promotori del disegno di legge n.C. 3328 sulla legalizzazione della cannabis. Si tratta di una proposta trasversale, che sarà calendarizzata a dicembre nell’agenda di Montecitorio e conta su 220 firmatari alla Camera e 70 al Senato.

Pubblicato: Venerdì, 27 Novembre 2015 11:06

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