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Piedi scalzi non solo al lido, sono cento marce

art mani 11 setil manifesto, 11-09-2015
Riccardo Chiari

Migranti. Il pacifista che ha dato vita alla mobilitazione insieme al regista Andrea Segre: "Non mi aspettavo così tante iniziative parallele a quella di Venezia, che sarà straordinaria". Cgil in azione con pullman e motonave per il Lido, prime marce a Palermo e Bari. Fratoianni (Sel) chiede alle tv di coprire gli eventi.

“No, non me l’aspettavo così. E’ una pic­cola palla di neve che è diven­tata una valanga”. Giu­lio Mar­con guarda alle 72 mani­fe­sta­zioni a piedi scalzi della gior­nata di oggi, dopo l’affollata ouver­ture paler­mi­tana e la mar­cia barese di ieri, e ripensa a quando tutto è ini­ziato: “L’idea ci è venuta il 29 ago­sto, in due giorni abbiamo pre­pa­rato l’appello, e in dieci è venuto fuori tutto que­sto. A Vene­zia poi è attesa tan­tis­sima gente, sarà qual­cosa di straordinario”.

Fuori dal comune è anche l’impegno della Cgil, che nel Veneto fascio­le­ghi­sta ha orga­niz­zato pull­man da Padova e da Tre­viso. E ha noleg­giato anche una moto­nave con par­tenza dal Tron­chetto (ore 15) per faci­li­tare l’arrivo dei par­te­ci­panti al Lido, dove l’appuntamento della “Mar­cia delle donne e degli uomini scalzi” è alle 17 al piaz­zale Santa Maria Eli­sa­betta, con arrivo davanti alla Mostra del Cinema. “La Cgil del Veneto – ricorda il sin­da­cato — invita i pro­pri iscritti ad essere sem­pre attenti a com­pren­dere, guar­dare al di là degli orti­celli, e cogliere le pro­por­zioni di un feno­meno enorme ed inarrestabile”.

Di fronte all’immagine, evo­ca­tiva e potente, di qual­cosa come 150mila per­sone nelle 74 marce degli scalzi per un’Europa senza muri, Nicola Fra­to­ianni chiede alle tele­vi­sioni di bat­tere un colpo: “Spero che la Rai, ma anche i pri­vati del sistema radio­te­le­vi­sivo nazio­nale, garan­ti­scano la più ampia coper­tura pos­si­bile”. Il coor­di­na­tore di Sel, che fa parte della vigi­lanza Rai, si toglie anche un sas­so­lino dalla scarpa: “Baste­rebbe un decimo dello spa­zio delle tv pub­bli­che e pri­vate offerto fin troppo gene­ro­sa­mente ai raz­zi­sti di casa nostra, per illu­mi­nare le ragioni della civiltà e dell’umanità che scen­de­ranno nelle piazze del nostro paese”.

Da Mar­con e dal regi­sta Andrea Segre, i due pro­mo­tori della mar­cia vene­ziana, arriva anche la sin­tesi delle richie­ste di chi oggi pome­rig­gio si toglierà scarpe e calze per cam­mi­nare ideal­mente al fianco dei pro­fu­ghi e dei migranti: “Mani­fe­stiamo in tutta Ita­lia per dire no ai muri della ‘For­tezza Europa’; per dire che ci vogliono cor­ri­doi uma­ni­tari per i migranti; per dire che vanno chiusi i cen­tri di deten­zione; per dire che serve un’organica nor­ma­tiva euro­pea sul diritto d’asilo; per dire che va supe­rato il rego­la­mento di Dublino”.

Men­tre all’indirizzo donneuominiscalzi@?gmail.?com con­ti­nuano ad arri­vare le ade­sioni a un appello già sot­to­scritto da migliaia di intel­let­tuali, gior­na­li­sti, arti­sti, attori, regi­sti, e da oltre 300 orga­niz­za­zioni sociali, reli­giose, sin­da­cali, poli­ti­che e di volon­ta­riato, si può già comin­ciare a fare un primo bilan­cio: “Qual­cosa in que­ste set­ti­mane si è mosso – osser­vano Mar­con e Segre — in Europa e nel nostro paese. Ma non basta. Qui in Ita­lia, ad esem­pio, Renzi dovrebbe fare qual­cosa di più delle sue roboanti dichia­ra­zioni. Dovrebbe chiu­dere i cen­tri di deten­zione; rifare la mis­sione Mare Nostrum; intro­durre il diritto di voto alle ammi­ni­stra­tive per i migranti resi­denti; met­tere in campo un piano straor­di­na­rio e strut­tu­rale per l’accoglienza di cen­ti­naia di migliaia di pro­fu­ghi che arri­ve­ranno nei pros­simi anni”.

Per tenere conto delle marce orga­niz­zate da un capo all’altro della peni­sola, tutte le infor­ma­zioni sulle piazze sono in rete (don?neuo?mi?ni?scalzi?.blog?spot?.it). Intanto poco dopo le 19 da piazza Verdi, di fronte il Tea­tro Mas­simo, è par­tita la prima mar­cia a piedi nudi, con arrivo al Porto di Palermo. Anche in que­sto caso la mobi­li­ta­zione è stata avviata da un comi­tato spon­ta­neo di atti­vi­sti, migranti, arti­sti, gior­na­li­sti, lavo­ra­tori e stu­denti, insieme ad asso­cia­zioni e gruppi fra cui Medici senza Fron­tiere, il Forum Anti­raz­zi­sta e Addiopizzo.

Più di un migliaio i par­te­ci­panti, fra que­sti anche il segre­ta­rio gene­rale della Cgil Sici­lia, Michele Pagliaro: “Chi fugge dalle guerre deve poterlo fare in sicu­rezza, non può scon­trarsi con­tro la vio­lenza del rifiuto e della discri­mi­na­zione”. In mar­cia al tra­monto anche a Bari, con la Camera del lavoro in prima fila. “Altro che ‘aiu­tia­moli a casa loro’ – tirano le somme Mar­con e Segre — ora si tratta di aiu­tarli a casa nostra, o meglio di aiu­tarci tutti insieme su que­sta terra, che è di tutti”.

Pubblicato: Venerdì, 11 Settembre 2015 13:03

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