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Notizie

Samir ci prova stanotte

art inter 11 setInternazionale, 11-09-2015
Andrea Vignali, giornalista

In piedi sulla collina, Samir guarda il sole scendere sulle baracche. È in città da mesi ormai, ha fatto in tempo a vivere le occupazioni in centro e gli sgomberi a fine marzo, ha visto spuntare le prime tende ad aprile e ha osservato il loro moltiplicarsi fino a quando questo posto non è finito sui giornali di tutta Europa: lo chiamano la giungla di Calais.

Nel cuore della fortezza Europa, più volte negli ultimi mesi Calais è stata raffigurata come il suo ultimo baluardo.

In quei racconti la giungla è il centro dell’assedio, la base da cui “sciami di persone” nelle parole del primo ministro britannico David Cameron, arrivano per cercare una vita migliore nel Regno Unito.

Abbiamo il dovere di proteggere i nostri confini da queste persone, conclude Cameron.

Samir scende dalla collina cantando tra sé, s’incammina in mezzo allo sciame.
François Guinnoc, presidente di L’auberge des migrants, una delle associazioni più attive nella zona, stima che al momento ci siano più di tremila migranti distribuiti sui 14 ettari di superficie della giungla.

Ogni giorno arrivano in città tra le trenta e le cinquanta persone, molte più di quelle che poi riescono i varcare i confini. A settembre la giungla ospiterà quattromila persone, entro l’inverno saranno più di cinquemila.

I sentieri di terra che conducono tra le baracche ricordano più quelli del Darfur che il continente europeo: Samir di tanto in tanto accenna un saluto e rifiuta un invito a cena.  (continua a leggere...)

Pubblicato: Venerdì, 11 Settembre 2015 11:51

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