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Stefano Cucchi, un carabiniere sotto inchiesta per falsa testimonianza. La famiglia: "La verità viene a galla"

Stefano CucchiL'Huffington Post, 10-09-2015

Un maresciallo dei carabinieri sotto inchiesta per falsa testimonianza e altri due militari che rischiano di finirci per il reato di lesioni. Novità nell'inchiesta della procura di Roma che indaga sulla morte di Stefano Cucchi, il ragazzo deceduto il 22 ottobre del 2009 a sei giorni da un arresto per droga. Il pm Giovanni Musarò, cui il procuratore Giuseppe Pignatone ha assegnato un fascicolo-bis dopo un esposto della famiglia Cucchi (convinta che questo sia un caso da trattare come omicidio preterintenzionale), ha esaminato tutte le vecchie carte del processo e proceduto a raccogliere nuove testimonianze che offrirebbero una lettura diversa della vicenda. E così l'attenzione è caduta su quanto avvenne nella stazione dei carabinieri di Tor Sapienza dove Cucchi fu portato la notte dell'arresto.

Del resto, nella motivazione della sentenza con cui erano stati assolti dal reato di lesioni tre agenti della polizia penitenziaria e da quello di omicidio colposo nove persone tra medici e paramedici dell'ospedale Sandro Pertini, era stata la corte d'appello di Roma a sollecitare, con la trasmissione degli atti al pm, ulteriori approfondimenti "al fine di accertare eventuali responsabilità di persone diverse" da chi era stato giudicato. Cucchi - secondo la corte presieduta da Mario Lucio D'Andria - "fu sottoposto ad una azione di percosse e non può essere definita una 'astratta congettura' l'ipotesi prospettata in primo grado, secondo cui l'azione violenta sarebbe stata commessa dai carabinieri che lo hanno avuto in custodia nella fase successiva alla perquisizione domiciliare".

L'avvocato della famiglia: "Verità viene a galla". "Prendiamo atto con soddisfazione la notizia che ci sarebbero tre carabinieri sotto inchiesta per la morte di Stefano Cucchi. Credo si tratti solo dell'inizio; la verità sta venendo a galla". Sono queste le parole di Fabio Anselmo, legale della famiglia Cucchi, che commenta la notizia che vede indagati 3 carabinieri. Lunedì s'incontrerà con il procuratore Pignatone.

"Abbiamo raccolto elementi che crediamo siano di grande contributo per far luce sull'intera vicenda e li abbiamo portati in procura - ha aggiunto Anselmo - Sono certo che la procura avrà fatto molto di più. Questi elementi riguardano aspetti medico-legali e la ricostruzione degli eventi dei quali è rimasto vittima Stefano. Lui è stato pestato probabilmente più volte e poi è morto in conseguenza di quei pestaggi".

Manconi: "Importanti novità nelle indagini". "Come volevasi dimostrare. Dunque, avevano ragione Ilaria, Rita e Giovanni Cucchi, e quanti hanno sostenuto la loro iniziativa in questi lunghi e dolorosi anni, a chiedere nuove e approfondite indagini sulla morte di Stefano Cucchi, avvenuta il 22 ottobre 2009. È quanto ha fatto, finalmente, la procura della repubblica di Roma nell'inchiesta bis, iscrivendo nel registro degli indagati un carabiniere per falsa testimonianza, mentre è al vaglio la posizione di altri due militari". Così il senatore del Pd Luigi Manconi, presidente della commissione diritti umani a Palazzo Madama.

"Non è dato sapere, al momento - prosegue Manconi -, se i tre carabinieri abbiano effettivamente delle responsabilità nella vicenda Cucchi. Certo è che nella sentenza d'Appello veniva censurata la mancanza di indagini nei confronti dei militari che hanno trattenuto Stefano Cucchi, in ben due caserme romane, la notte dell'arresto. Una lacuna che l'inchiesta bis non ha ignorato, dopo anni di richieste della famiglia di Stefano e dell'avvocato Fabio Anselmo. E non va dimenticato che, nelle due sentenze finora emesse, pur in assenza di una precisa identificazione dei responsabili è stato affermato inequivocabilmente che Stefano Cucchi, mentre si trovava privato della libertà, è stato sottoposto a violenze e abusi".

Pubblicato: Giovedì, 10 Settembre 2015 14:56

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