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Il bimbo morto e le lacrime (tardive) dell`Europa

art. mattino 3 setIl mattino, 03-09-2015
Giuseppe Montesano

Il dramma dei profughi Saranno previste anche multe per le nazioni che bloccheranno l`accoglienza

Qualcuno ha detto che la foto che vedete qui di un bimbetto piccolissimo e inerme morto, a faccia ingiù nella sabbia, ci costringe ad ammutolire. No, non possiamo ammutolire. Non possiamo più nasconderci nel mutismo. Non possiamo più nasconderci nel silenzio. Sulla spiaggia della Turchia è stato fotografato uno dei segni del Male, un orribile sfregio che ci taglia dentro, e che lascia una ferita che non si può rimarginare tacendo.

È piccolissimo, mio Dio, è un bimbo minuscolo. È un migrante, è il figlio di una madre e di un padre straziati, è un innocente fatto di carne e anima: e sta lì gettato come una cosa vecchia che non serve. Come è possibile stare zitti? Non si può, non dobbiamo.

Tutta la politica di questa terra, tutta la strategia dei sazi d`Europa che difendono i loro privilegi, tutta la miserabile manfrina anticristiana che viene usata come propaganda: tutto questo si incrina di fronte al terremoto scatenato da quel bambino morto. Di fronte a quella testona dolce e a quei piedini coperti da scarpine infantili tutte le bugie dei reggitori di Stati barcollano, si sfaldano, crollano, e sulle loro parole ipocrite che alzano muri e bloccano mari scende la vergogna. Quel bambino non ci mostra solo la sua terribile innocenza offesa, quel bambino mostra a noi stessi come stiamo diventando: è qualcosa che fa traboccare la cisterna dell`amarezza, e ci dovrebbe togliere il sonno. Lo ripetiamo senza timore: è una vita che non c`è più, ma è anche un segnale che ci indica uno sfregio, uno sfregio che ci stiamo infliggendo da soli.

E forse possibile che l`Europa che rivendica di essere la terra che ha nutrito la civiltà cristiana si comporti alzando muri, strillando di essere "invasa" dagli esuli e dagli affamati, gettando sui più deboli come l`Italia e la Grecia il peso dei profughi e dei migranti? Dov`è l`Europa che ha inventato il diritto di asilo? Dov`è l`Europa laica e cristiana che nel Medioevo ha inventato gli ospedali per i bisogni dei poveri? Dov`è finita l`Europa che estende le libertà e i diritti e ha un tribunale che giudica i delitti contro l`umanità? Dorme nel sonno dei sazi impauriti. Non vuole essere svegliata, e vuole sognare. Solo che un tempo sognava fraternità e libertà, e predicava e praticava la carità: oggi sogna pareggi del bilancio e predica percentuali dell`Iva.

Ma di questo l`Europa morirà, se non si sveglia dall`incubo egoista. Le energie che le servono per il futuro non nasceranno seppellendo in fretta quel bambino e i morti soffocati nei tir e gli annegati in pasto ai pesci, le energie che le servono per il futuro non possono nascere dalla cattiva coscienza che si ammanta di "realismo": l`Europa che faceva grandi sogni riusciva anche realizzarne qualcuno, l`Europa che fa sogni piccoli li trasforma tutti in grandi incubi. Di fronte a ciò che è eccezionale come l`ondata di migrazione che ci sconvolge non serve a nulla pensare in piccolo e meschinamente, serve solo essere all`altezza dell`eccezionale. A cominciare da ognuno di noi: uno a uno, perché i singoli contano, la loro testa conta, il loro cuore conta, non contano solo i voti e i numeri. Tacere o ammutolire di fronte a quel corpicino che ne rappresenta infiniti altri è inutile, ed è stolto.

C`è un tempo per tutto, dice un libro immenso: allora questo è il tempo di chiedere e gridare, il tempo di portarsi dentro quel piccolo corpo come un ammonimento atroce che chiede un cambiamento, è il tempo di smettere di essere vigliacchi e ipocriti: è il tempo di provare a diventare umani.

Pubblicato: Giovedì, 03 Settembre 2015 15:13

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