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Da cosa scappano?

immigrati 4Oggi, 24-06-2015
Gino Gullace Raugei

Stati prigione, dittatori folli e una fame che falciai bimbi
GLI ERITREI SONO I PIÙ NUMEROSI PERCHÉ A LORO SONO NEGATI ANCHE I DIRITTI UMANI ESSENZIALI. I SIRIANI VIVONO SULLA PELLE L`INCUBO ISIS. E DA QUEL CHE SI SA DEL GAMBIA...

Nel 2010, in Europa sono arrivati 10 mila migranti; nel 2011, sulla spinta della cosiddetta Primavera araba, ne sbarcarono circa 70 mila. Nel 2012, con la stabilizzazione dei Paesi del Maghereb, il numero dei profughi scese a 22 mila, poi aumentati a 60 mila nel 2013. Nel 2014, con l`acuirsi delle tensioni sociopolitiche nei soliti focolai del terzo mondo, i rifugiati sono stati 218 mila e saranno oltre 500 mila, secondo alcune stime, alla fine del 2015. Una crisi umanitaria senza precedenti. Ma di preciso, da cosa fuggono i disperati dei barconi?

ERITREA Secondo l`Unhcr, l`Alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati, gli Eritrei rappresentano la più alta percentuale (il 23 per cento) dei 47.463 rifugiati arrivati da gennaio a maggio in Italia: ne sono sbarcati 11 mila. «Tutta gente che sfugge da uno Stato prigione», dice Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. Dal 1993 il Paese è sotto la feroce dittatura del presidente padrone Isaias Afewerki che ha creato una specie di Corea del Nord del Corno d`Africa. «In Eritrea, uomini e donne dai 17 anni in poi sono soggetti al servizio militare obbligatorio a tempo indeterminato», spiega Noury. «Prima dei 60 anni, nessuno può avere il passaporto. Chi tenta di scappare dal Paese è punito con la morte. Il reddito medio è 10 euro al mese; sono negate tutte le libertà civili e qualunque libertà di espressione. Proprio la scorsa settimana, una commissione dell`Onu ha denunciato il governo eritreo per le gravissime violazioni dei diritti umani. Lo scandalo è che l`Italia intrattiene relazioni politiche ed economiche amichevoli con rex colonia. Molte nostre aziende edili e tessili lavorano tranquillamente ad Asmara e dintorni».

SIRIA Le immagini della Siria sconvolta dalla guerra civile e poi dall`offensiva dei terroristi dell`Isis, l`autoproclamato Stato islamico, occupano da molti mesi le prime pagine dei giornali e dei Tg. I siriani sono il quarto gruppo più numeroso di profughi giunti in Italia, con 3278 arrivi (l`8 per cento del totale). I recenti scontri tra le milizie islamiche e l`esercito curdo per la liberazione delle città di Kobane e Tal Abyad hanno provocato la fuga di circa 500 mila civili sconfinati in Turchia e da qui verso l`Europa.

SAHEL Il 12 per cento dei profughi (5.821 persone) proviene dall`Africa sub sahariana. Qui, la mancanza di cibo è una tragedia quotidiana: 20,4 milioni di persone sono sotto il livello di malnutrizione e 1,2 milioni di bambini muoiono ogni anno di fame. Nei primi mesi dell`anno, già 3 milioni di profughi hanno abbandonato i loro villaggi in Niger, Mauritania e Ciad in cerca di fortuna altrove. «Il Sahel è una terra di nessuno», dice Noury.

SOMALIA 4.989 somali hanno trovato accoglienza in Italia, sfuggendo da uno dei Paesi più poveri (e più insicuri) del mondo, che dipende quasi totalmente dagli aiuti umanitari. Appena il 13 per cento del territorio potrebbe essere impiegato per uso agricolo, ma di questo, solo un ottavo viene effettivamente coltivato. «Il governo controlla la capitale Mogadiscio», spiega Riccardo Noury, «mentre il resto del Paese è in mano alle milizie dei signori della guerra, in perenne conflitto tra loro, e alle reti di terrorismo islamico, come quella del famigerato gruppo jihadista Shabaab».

NIGERIA Dal Paese più popoloso e multietnico dell`Africa, sono arrivati in Italia, 4641 rifugiati (il 10 per cento del totale): gente in fuga dalle devastazioni perpetrate dalla milizia islamica Boko Haram che dal 2009 ha scatenato una guerra per l`islamizzazione della Nigeria. Tra il 3 e il 7 gennaio del 2015, i jihadisti, già responsabili nel 2014 del rapimento di 219 studentesse di religione cristiana e della moglie del vicepremier del Camerun, rasero al suolo la città di Baga e 16 villaggi sulle rive del lago Ciad, provocando almeno 2 mila vittime. Il 10 e rii gennaio, tre bambine imbottite di esplosivo furono fatte esplodere nei mercati delle città di Maiduguri e Potiskum, uccidendo decine di persone.

GAMBIA Dal 1994, il più piccolo Stato africano è proprietà privata di Yahya Jammeh, detto «il folle di Kanilai», uno dei più feroci dittatori della storia. In questo Paese, dove quasi il 50 per cento della popolazione vive sotto la soglia di povertà, gli arresti arbitrari, la tortura e l`eliminazione degli oppositori sono la norma. «Jammeh si crede un potente stregone, in grado di guarire l`Aids, la sterilità e l`epilessia con incantesimi ed erbe magiche», spiega Noury. Dal Gambia, regno della paura, sono arrivati in Italia, 2.941 profughi, il 6 per cento del totale.

SENEGAL, SUDAN, MALI, COSTA D`AVORIO Da questi Paesi, sono sbarcati in Italia il 17 per cento dei profughi (2.328 senegalesi, 2.232 sudanesi, 2.034 maliani e 1.201 ivoriani). In Senegal, si fugge dalla trentennale guerra civile per l`indipendenza della regione del Casamance, scatenata dall`etnia ribelle dei Diola. Nel sud del Sudan è invece in corso da anni un conflitto contro l`islamizzazione forzata del Paese. In Mali, le milizie ribelli Toureg, provenienti dalla Libia hanno dichiarato guerra al governo. In Costa d`Avorio, il durissimo scontro politico tra il presidente Alessane Ouattara (di etnia Dozo) e il suo principale oppositore Laurent Gbagbo (di etnia Guere), ha lasciato da tempo la parola alle armi.

Fonte immagine: www.affaritaliani.it

Pubblicato: Mercoledì, 24 Giugno 2015 11:48

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