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Il caso Uva è in cerca di verità da sette anni

art. internazionale UvaInternazionale, 18-06-2015
Luigi Manconi Valentina Calderone

Lucia è la sorella di Giuseppe Uva, di mestiere gruista, morto esattamente in questi giorni (il 14 giugno) di sette anni fa, nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Circolo, dopo aver passato una notte nella caserma dei carabinieri di via Saffi a Varese. Prima di raccontare la vicenda e il motivo per cui oggi, qui, vogliamo parlarne, descriviamo con alcune immagini il modo in cui Lucia ha visto suo fratello per l’ultima volta, steso sul tavolo dell’obitorio.

Lucia ha fissato il corpo di Giuseppe per oltre quindici minuti, incredula di quanto vedeva: suo fratello era irriconoscibile.

Cominciamo dal viso. Una grossa tumefazione viola ricopriva il suo naso, la nuca, al tatto, era segnata da un bozzo gonfio. Scendendo lungo il corpo, si trovava un livido enorme sulla mano e il fianco era attraversato da lunghe strisce viola. Ma la cosa più importante, l’elemento inspiegabile e tuttora inspiegato, era rappresentato da quel pannolone bianco da adulto incontinente che gli cingeva i fianchi: a spostare i lembi, di quel pannolone, si vedevano i testicoli tumefatti e una traccia di sangue che fuoriusciva dall’ano.

Una scena terrificante, un corpo martoriato che fino a poche ore prima era vivo, pulsante e libero.

Ed ecco allora il racconto delle ultime ore di vita di Giuseppe Uva, reso possibile grazie alla testimonianza dell’amico che quella sera era con lui, Alberto Biggiogero.... (Leggi tutto)

Pubblicato: Venerdì, 19 Giugno 2015 18:09

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