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Va riscritto il Trattato di Dublino

art. garantista 8Il Garantista, 18-06-2015
Khalid Chaouki

L’immigrazione è un fenomeno che possiamo ormai definire strutturale, e non più un’emergenza visti i flussi continui determinati dalla complessa situazione politica nei Paesi del nord Africa e in particolar modo dal caos libico che, da un paio di anni ormai, favorisce le partenze di migliaia disperati in fuga da guerre e dittature dalle coste della Libia. A questo movimento di popoli l’Europa deve dare una risposta chiara e unitaria, deve trovare soluzioni concrete e attuare con urgenza politiche condivise e solidali con i Paesi di frontiera.

I Paesi di frontiera sono le nazioni geograficamente più esposte e quindi più impegnate nel primo soccorso e nell’accoglienza dei profughi che, con mezzi di fortuna, arrivano sulle coste dell’Europa. Tra queste nazioni generose e operose c’è l’Italia, e in particolar modo le sue regioni del Sud, la Sicilia in testa ma anche la Calabria e la Puglia, Regioni impegnate e straordinariamente accoglienti che però non possiamo e non dobbiamo lasciare sole a gestire questa enorme incombenza.

E siamo soli a causa di un regolamento ingiusto e penalizzante per l’Italia, il Regolamento detto di Dublino III, che è il figlio del più noto “Dublino II”, emanato nel febbraio del 2003 quando il governo era guidato da Silvio Berlusconi, il ministro della Giustizia era Roberto Castelli della Lega Nord, quello dell’Interno era Beppe Pisanu e quello degli esteri Franco Frattini, entrambi di Forza Italia.

È nel 2003 che dunque l’Europa, con il benestare dell’Italia, decide che lo Stato membro competente all’esame della domanda d’asilo sarà lo Stato in cui il richiedente asilo ha fatto il proprio ingresso nell’Unione europea. È sotto quel Governo che il nostro Paese ha firmato un accordo chiaramente ingiusto, sbilanciato e penalizzante per i Paesi di frontiera come l’Italia, la Spagna e la Grecia. Ed è questo regolamento che noi vogliamo modificare.

Quello che abbiamo visto in questi giorni, lo spettacolo indegno di migliaia di profughi in transito, sopravvissuti a spaventosi viaggi della speranza e approdati finalmente sul suolo europeo, costretti a rimanere sul territorio italiano a causa della chiusura delle frontiere dell’area Schengen, è un segnale forte del fatto che il Regolamento di Dublino III, così come è oggi, continua ad essere fortemente ingiusto e dannoso, per i profughi in primis – perché si vengono a creare sacche di emergenza e precarietà – e per i paesi di frontiera in secundis, perché sulle nostre spalle pesa la gestione di un numero enorme di persone.

E le nostre spalle, in questi giorni, sono state solide e anche operative. L’emergenza romana di via Tiburtina che i media hanno largamente documentato in questi ultimi giorni, grazie alla straordinaria generosità e operatività dei cittadini della Capitale, è stata gestita nel miglior modo possibile, date le contingenze.

Ma, come detto, la gestione emergenziale deve trasformarsi in una gestione strutturale del fenomeno. Per questo dobbiamo non solo dialogare con gli altri paesi europei ma, se necessario, alzare la voce per spiegare le nostre evidenti difficoltà per domandare solidarietà e corresponsabilità. Il prossimo Consiglio europeo previsto per il prossimo 25 e 26 giugno è un’occasione che non possiamo perdere per far sentire le nostre ragioni.

Diceva don Lorenzo Milani, sacerdote umile e grande educatore: «Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia». Questa mi è sempre sembrata una bellissima definizione di “politica”, e proprio sotto questa idea di condivisione, solidarietà e corresponsabilità è nata l’Europa, quell’Europa dei popoli in cui crediamo e di cui siamo orgogliosamente Stato membro; l’Italia chiede una soluzione politica, chiede di decidere insieme e condividere i disagi in parti uguali, non bastano più i proclami elettorali, l’uso strumentale della paura; il nostro Paese è pronto ad affrontare la questione a viso aperto, capofila dell’Europa migliore!

Pubblicato: Giovedì, 18 Giugno 2015 12:25

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