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Notizie

L’anello mancante

art. manifestoil manifesto, 22-05-2015
Tommaso Di Francesco

Immigrazione. Ad Abdelmajid Touil che ha subìto questo oltraggio rischiando il rimpatrio in Tunisia o in Marocco (che hanno la pena di morte), la presidenza della Repubblica del «ponderato» Mattarella dovrebbe perlomeno concedere il permesso di soggiorno

Abdel­ma­jid Touil: il nome di que­sto gio­vane maroc­chino di 22 anni non dob­biamo dimen­ti­carlo. Rap­pre­senta la testi­mo­nianza della nostra ver­go­gna nazio­nale, come dell’improntitudine del governo Pd-Ncd. Senza dimen­ti­care fogliacci come Il Tempo e Il Gior­nale che hanno rispet­ti­va­mente tito­lato «L’Isis è pre­gata di pre­sen­tarsi all’imbarco» e «Cen­tro acco­glienza ter­ro­ri­sti». Un’accolita anche sta­volta gui­data dal capo­ma­ni­polo Mat­teo Sal­vini al grido di: «Ve l’avevamo detto, i ter­ro­ri­sti arri­vano coi barconi».

Il caso di Touil doveva essere la prova pro­vata dell’insidia ter­ro­ri­sta che sale sui bar­coni — alla deriva nel Medi­ter­ra­neo, dav­vero una bril­lante logi­stica. E che invece è rap­pre­sen­tata dai migranti che sulle car­rette del mare fug­gono da guerre e mise­rie, e che per que­sto subi­scono il tra­ghet­ta­mento mala­vi­toso degli scafisti.

Ma il castello di men­zo­gne è crol­lato. Gra­zie in primo luogo alla reti­cenza di una magi­stra­tura mila­nese che almeno ha cono­sciuto esempi cla­mo­rosi di depi­stag­gio inter­na­zio­nale, come fu per il caso Abu Omar.

Pote­vano mai bastare allora sull’attentato san­gui­noso del Bardo, le accuse dei ser­vizi segreti tuni­sini rima­neg­giati e tra­volti anche loro dagli avve­ni­menti degli ultimi mesi a Tunisi? Per il governo ita­liano bastava e avan­zava, tant’è che il mini­stro Alfano ha rife­rito in Par­la­mento riven­di­cando la giu­stezza dell’arresto. E il pre­si­dente del Con­si­glio Renzi ha rin­ca­rato la dose: «Chi mette in dub­bio l’arresto è da let­tino dello psicanalista».

Nono­stante che l’accusa ad Abde­la­jid Touil pas­sasse nel giro di poche ore da «par­te­ci­pa­zione diretta» a «ispi­ra­zione» dell’agguato del Bardo.
Alla fine una rapida veri­fica delle noti­zie — per­ché esi­ste ancora un gior­na­li­smo non embed­ded — ha deli­neato il qua­dro di un gio­vane immi­grato certo «clan­de­stino», ma che stu­dia l’italiano, che non appog­gia la jihad, che era in Ita­lia il giorno della strage ed è sem­pre rima­sto nel paese dove abita la fami­glia che aveva denun­ciato la per­dita del suo passaporto.

Ce n’era abba­stanza per essere quan­to­meno guar­din­ghi. E invece no.
Il tro­feo andava comun­que esi­bito. Tanto per nascon­dere il passo falso del governo ita­liano: per­ché l’annuncio della distri­bu­zione di migranti per quote invece rifiu­tate dai paesi euro­pei mostra che la cosid­detta «guerra agli sca­fi­sti» con una mega-flotta navale euro­pea fin nelle acque ter­ri­to­riali della Libia, altro non è che un’avventura di guerra.

Ora pos­siamo ripa­rare. Ad Abdel­ma­jid Touil che ha subìto que­sto oltrag­gio rischiando il rim­pa­trio in Tuni­sia o in Marocco (che hanno la pena di morte), la pre­si­denza della Repub­blica del «pon­de­rato» Mat­ta­rella dovrebbe per­lo­meno con­ce­dere il per­messo di sog­giorno. E a Sal­vini un bar­cone (con viveri, s’intende) per­ché si avvii da solo nel grande Mediterraneo.

Pubblicato: Venerdì, 22 Maggio 2015 12:57

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