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«Nel nostro naufragio sono morti in 40»

migranti 2Corriere della sera, 06-05-2015
Felice Cavallaro

I racconti di un gruppo di migranti approdati in Italia. Accoglienza in crisi. Profughi in isolamento per varicella

AUGUSTA (SIRACUSA) Mentre la Procura di Siracusa disponeva il fermo di 5 extracomunitari ritenuti gli scafisti di" due imbarcazioni con 675 migranti a bordo e mentre a Catania altri due sopravvissuti al naufragio in cui morirono 750 migranti si trasformavano ieri mattina in testimoni contro un tunisino e un siriano, indicati come gli spregiudicati timonieri del barcone affondato a fine aprile al largo di Tripoli, ecco affacciarsi sul Mediterraneo lo spettro di una nuova sciagura con più di 40 morti.

Un nuovo racconto del terrore. Fatto da alcuni dei 194 disperati salvati su un gommone afflosciatosi in acque libiche, soccorsi e trasportati ieri sotto l`Etna, stremati, gli occhi sgranati sugli operatori di «Save the Children» ai quali hanno raccontato di 40 annegati e di cinque cadaveri recuperati.
Nuovi lutti si registrano così fra migliaia di arrivi che fanno scoppiare il sistema dell`accoglienza mentre si diffonde la psicosi delle malattie, della Scabbia e della varicella. Come accade nella tendopoli di Augusta, in provincia di Siracusa, dove 167 migranti sono stati isolati dal gruppone dei 675 eritrei sbarcati con la nave militare «Vega». Trasferiti in ospedale a Siracusa dove ai medici hanno raccontato di avere contratto le malattie in un fetido capannone sulla costa libica in attesa di essere imbarcati.

Il timore del contagio ha motivato la decisione delle autorità sanitarie, ma sul fronte politico si accende una polemica che supera i confini siciliani. Preoccupato a Roma Federico Rocca, responsabile enti locali Fratelli d`Italia-Alleanza Nazionale: «Sembrerebbe, e il condizionale è d`obbligo, che alcuni profughi arrivati nel centro Camping Tiber, con sospetta tbc e scabbia, siano scappati e non si sa dove siano finiti. Nessuno vuole creare inutili allarmismi, ma chiedo al prefetto di fare immediatamente chiarezza...».

Grandi problemi di sovraffollamento anche a Pozzallo dove la nave «Phoenix» battente bandiera maltese, con i sanitari di «Medici senza frontiere» a bordo, ha trasportato 369 migranti. Sconfortato il sindaco Luigi Ammatuna, in audizione in commissione Affari costituzionali del Senato, sempre generoso, pronto a ribadire la disponibilità della città che diede i natali a La Pim: «Ma siamo già a 3.500 arrivi, contro i 2 mila dello stesso periodo del 2014>>.

Pesante la situazione a Palermo dove dalla «Borsini» della Marina militare ieri sera sono scesi in 483, di cui 91 donne, 2 in gravidanza, e 41 minori. Tutti provenienti da Ghana, Senegal, Somalia, Eritrea e Nigeria. In prima fila la Caritas che ne dirotta centinaia verso i centri di Ciminna e Giacalone, «ma in regime di emergenza», precisa il direttore don Sergio Mattaliano «perché loro vogliono ripartire subito». E nessuno riesce a bloccare le fughe. Spesso pilotate dai clan con emissari piazzati davanti ai centri.
Un quadro drammatico. E un sorriso. Quello della mamma della piccola Francesca Marina partorita su una nave militare, ricoverata con la piccola a Modica dove le ha aggiunto un terzo nome, «Gift», dono.

Fonte immagine: frontierenews.it

Pubblicato: Mercoledì, 06 Maggio 2015 13:29

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