Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione

Home a buon diritto

Notizie

Ho in casa piante di marjiuana, ma nessuno mi arresta

cannabis 2.2Cronache del Garantista, 30-04-2015
Rita Bernardini

"Mi dichiaro in arresto!», questa è la frase che pronunciò Emma Bonino il giorno che si autoconsegnò alle forze dell`ordine nel lontano 1975. Accadde la domenica del 15 giugno quando era in pieno svolgimento la campagna radicale per la legalizzazione dell`aborto, con i radicali che disobbedivano in ogni parte d`Italia alle norme del codice Rocco sulla integrità della stirpe.

Allora il regime, a seguito degli arresti del dott. Conciani, di Spadaccia e di Adele Faccio, avrebbe volentieri fatto a meno di questa quarta carcerazione che rischiava di provocare - e provocò - una valanga di firme in calce al referendum radicale e socialista per la depenalizzazione dell`aborto. Ma di fronte a quella "monella" che inseguiva la polizia per farsi arrestare, nulla potettero le forze dell`ordine anche perché nei confronti di Emma pendeva un bel mandato di cattura.

Il regime - e includo in esso, mi si perdoni, anche una parte della magistratura e quasi il 100 per cento dei media - ha via via imparato a neutralizzare le nostre disobbedienze civili facendo finta di niente. Fregandosene della flagranza di reato e del principio costituzionale dell`obbligatorietà dell`azione penale. Ne sa qualcosa Marco Pannella che solo una volta riuscì a farsi arrestare per violazione delle leggi proibizioniste sulla cannabis e che ancora due giorni fa a Radio Carcere ha chiesto di rendere effettiva, in proposito, l`obbligatorietà dell`azione penale.

La mia, per esempio, è stata un`escalation: oggi le piante di marijuana che coltivo sul mio terrazzo per donarle ai malati dell`associazione LapianTiamo, sono oltre 50. Si tratta della IV disobbedienza civile in tre anni. Per le precedenti, nulla è accaduto. Come mai? Esiste una sorta di impunità per i radicali? O si tratta, più semplicemente, di una volontà pervicace di metterli a tacere silenziando anche i problemi per i quali si battono come quello del proibizionismo.

Se penso che pochi giorni fa un ragazzo di 25 anni è stato condannato a un anno di reclusione per aver coltivato 4 piantine di marijuana per alleviare il dolore di sua madre gravemente malata, mi viene di dare un consiglio a tutti i coltivatori "domestici": dite che lo fate in adesione alla disobbedienza civile radicale e consegnate alle forze dell`ordine quella parte della relazione 2015 della Direzione Nazionale Antimafia (organo della Procura generale presso la Corte di Cassazione) che si esprime chiarissimamente per la legalizzazione della marijuana, proprio come fanno da quarant`anni i radicali.

Fonte immagine: www.meteoweb.eu

Pubblicato: Giovedì, 30 Aprile 2015 13:29

Citrino visual&design Studio  fecit in a.d. MMXIV