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Europa e immigrati: 10 punti per capire

immigrati 2Panorama, 30-04-2015
Anna Maria Angelone

Regolari, clandestini, profughi: così Bruxelles cerca di controllare un fenomeno che riguarda più di 33 milioni di persone.

1 UE ED EXTRA-UE: QUANTI SIAMO?
La popolazione dei 28 Paesi Ue conta oltre 505 milioni di abitanti. I cittadini extra-Ue sono circa 20 milioni, pari al 4 per cento del totale. Le comunità maggiori sono quelle turca (oltre 1,9 milioni di residenti) e marocchina (1,5 milioni). Ma, negli arrivi degli ultimi anni, dominano i cinesi.

2 CHI ENTRA REGOLARMENTE...
Esistono poi almeno due tipi di arrivi: i migranti per motivi economici e i richiedenti asilo da Paesi in guerra o per altre ragioni (vedi punto 4). Stando ai dati Eurostat, nel 2013 i permessi concessi a cittadini extra-Ue per ricongiungimenti familiari risultavano 6.918.229, quelli per motivi di lavoro 3.115.869, i soggiorni per studio 1.104.243.

3...E CHI DA CLANDESTINO
Secondo i dati Eurostat, al 31 dicembre 2014 i cittadini irregolari su suolo europeo sono stati 547.335: 128.290 in Germania, 96.375 in Francia, 73.670 in Grecia, 47.885 in Spagna e 25.300 in Italia. Alla stessa data, era stato rifiutato l`ingresso al confine a 260.375 migranti. In questo caso, è la Spagna ad aver attuato più respingimenti: 172.185. E per il 2015? Nello studio The changing face of migration flows, Stefano Bertozzi, senior adviser alla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, ha analizzato gli attraversamenti illegali della frontiera Ue registrati nei primi due mesi di quest`anno: ebbene, rispetto allo stesso bimestre del 2014, sono cresciuti di oltre il 40 per cento nel Mediterraneo centrale, del 123 al confine marittimo fra Turchia e Grecia, del 160 alla frontiera terrestre turco-bulgara e di un astronomico 990 per cento nella rotta dei Balcani occidentali: 26.647 clandestini. Per lo più kosovari, diretti in Germania e Ungheria.

4 LA SIRIA E LA LIBIA, EMERGENZE INGESTIBILI
La crisi umanitaria in Siria è la più grande dopo la seconda guerra mondiale. Un`emergenza eccezionale ed esplosiva. Secondo l`Unhcr, l`agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati, al 7 aprile 2015 i siriani ospiti nei Paesi vicini (in attesa di rientrare nelle loro case) sono saliti a 3.961.704 milioni: più di 1,7 milioni sono in Turchia, circa 1,2 milioni in Libano, 628 mila in Giordania, 247 mila in Iraq, 158 mila nei Paesi nordafricani. Ma le stime Onu parlano di altri 12
milioni di siriani bisognosi di aiuti dentro il Paese. E la Libia senza soluzione politica è altra benzina sul fuoco.

5 TANTI ESULI VERSO POCHI PAESI
Le richieste di asilo nell`Ue sono salite a 626.710 al 31 dicembre 2014. In testa ci sono la Germania, che ne ha ricevute 202.815 e la Svezia con 81.325. Seguono Italia e Francia (rispettivamente 64.625 e 64.310) e Regno Unito (31.945). Da soli, questi cinque Paesi Ue sostengono il peso del 71 per cento dei profughi. Siriani, russi e afgani. Quanti hanno i requisiti? Su 358.950 domande esaminate ne sono state accolte in primo grado 161.020 ovvero il 44,8 per cento. Anche in questo caso sono la Germania e la Svezia ad aver contribuito di più (40.560 e 30.650). Ma, al terzo posto, c`è l`Italia con 20.580 esiti favorevoli.

6 CAMBIARE DI NUOVO LE REGOLE DELL`ASILO?
Il principio base per i richiedenti asilo è che si presenta la domanda nel Paese Ue ín cui si entra (regolamento Dublino III). Questa modifica è stata introdotta nel 2013 per evitare il cosiddetto «asilo shopping» che si verificava in passato, quando gli extra-Ue facevano richiesta di asilo in più di un Paese e, se rifiutati da uno, si rivolgevano altrove. Per questo, il meccanismo prevede l`identificazione dei migranti (anche attraverso le impronte digitali nell`archivio Eurodac). Quindi, chi oggi arriva via mare si trova costretto a chiedere asilo nella costa di approdo, pur volendo andare altrove. E c`è chi torna a ipotizzare una nuova riforma.

7 LA STRETTA SUI VISTI AIUTA I TRAFFICANTI?
La maggioranza dei clandestini è arrivata nell`Ue via terra o a bordo di un aereo. Si calcola che gli arrivi dal mare siano il 10-12 per cento del totale. Per il resto, gli extra-Ue atterrano in uno degli scali europei con un normale visto turistico ma, dopo í 90 giorni, non tornano indietro. Per contrastare i cosiddetti «overstayer», l`Ue ha ristretto la politica dei visti. Di conseguenza, molti africani - provenienti da aree in guerra o sprovvisti di visto - pagano costosi passaggi su una carretta invece di un biglietto aereo. E i trafficanti lucrano: Frontex stima che il profitto netto per un barcone da 400 migranti sia di un milione di euro.

8 A STOCCOLMA O A BERLINO
Pur essendosi dotata di un sistema comune di asilo, l`Ue attua ancora politiche molto diverse a livello nazionale. Anche per questo i profughi puntano su alcune destinazioni. Germania, Svezia e Regno Unito sono stati, nel passato, i Paesi più generosi garantendo agli esuli vitto, alloggio e un inserimento nel lavoro. Oggi, in teoria, queste regole si applicano a tutta l`Ue. Ma non tutti i Paesi sono ìn grado di attuarle. Chi riesce a velocizzare le decisioni sull`asilo (entro 6-12 settimane) e dotarsi di buona capacità ricettiva ha meno problemi. Come, per esempio, la Germania che ha dato ai Lànder (d`intesa con i Comuni) il compito di gestire e dislocare gli arrivi, anche facendosi garante per l`affitto delle abitazioni.

9 QUANTI SOLDI DALLA UE?
Due sono i fondi europei espressamente dedicati Ila gestione di asilo e immigrazione. Per il periodo 2014-2020, l`Ue ha stanziato 3,1 miliardi di euro per il primo e 3,8 per la seconda, ovvero 6,9 miliardi in tutto (meno di un miliardo all`anno). L`assegnazione per Paese, però, vede in testa alla classifica proprio l`Italia (524 milioni di euro) seguita da Spagna (507 milioni) e Grecia (447). A questi si aggiungono gli stanziamenti per Frontex (vedi punto 10) e il budget di Triton, salito da 3 a 9 milioni di euro.

10 FRONTEX, AGENZIA INCOMPIUTA
La Ue conta 7.702 chilometri di confine terrestre, 41.915 chilometri di coste e 644 aeroporti. Un`area troppo vasta per il budget di Frontex (98 milioni nel 2014, metà usati per le attività operative). L`agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne ha le armi spuntate, visto che agisce sulle regole d`ingaggio del Paese teatro della missione. Panorama ha calcolato che dal 2006, anno del primo intervento, ha compiuto 35 operazioni congiunte negli aeroporti, 58 alle frontiere di terra, 59 in mare, con 184 voli di rimpatrio..

Fonte immagine: www.interno.gov.it

Pubblicato: Giovedì, 30 Aprile 2015 12:45

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