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Un anno di galera a un ragazzo per 4 piantine di cannabis a scopo terapeutico

cannabis 2.2l'Espresso, 28-04-2015
Patrizio Gonnella

Che giustizia è una giustizia che si incattivisce con un giovane ragazzo di venticinque anni, orfano di padre sin da quando aveva solo dodici 12 anni il quale si è ritrovato a dover aiutare una mamma affetta da gravi patologie tra cui aids, epilessia farmaco-resistente, depressione e cirrosi? Lo scorso 13 aprile un Tribunale romano lo ha condannato a un anno di carcere per avere coltivato in casa erba. Lo scopo era evidentemente di tipo terapeutico. Infatti il medico che aveva in cura la mamma le aveva prescritto derivati cannabinoidi. Visto che non è ovvio ottenerli per le vie legali il ragazzo ha deciso di alleviarle i dolori producendola a casa.

In totale buona fede ha finanche palesato in rete i suoi disagi nell’approvvigionamento del farmaco. Per anni si è dedicato totalmente alla madre. Ha messo su poche piantine (per la precisione quattro) per aiutarla. Ma la giustizia è bendata, nel senso che non vede bene chi ha di fronte, e così stato condannato a un anno di galera perché ritenuto spacciatore di professione.

Eppure gli avvocati avevano prodotto un’ampia documentazione per cercare di evitare la condanna, a partire dalla prescrizione medica dei derivati cannabinoidi. Non è valso a nulla. Così si è giunti a una sommatorie di ingiustizia, segno di un sistema illiberale; all’ingiustizia di una donna che non può curarsi si è aggiunta quella del figlio condannato che avrebbe voluto aiutarla. Ora il ragazzo presenterà appello e si spera che le sue ragioni siano prese in considerazione. D’altronde, seppur in modo sintetico, nelle motivazioni della sentenze si ammette che vi siano stati “nobili motivi” dietro la decisione del ragazzo di detenere la marijuana autoprodotta in quanto era una detenzione e coltivazione finalizzata a “procurare la sostanza stupefacente necessaria alla madre”.

Dunque in Italia la cultura anti-proibizionista produce danni e sofferenze. Il proibizionismo è fonte di ingiustizie e di vite rovinate. La legge sulle droghe va radicalmente cambiata. Lo dicono anche gli investigatori. È solo fonte di guadagno per le grandi organizzazioni criminali.

Fonte immagine: www.meteoweb.eu

Pubblicato: Martedì, 28 Aprile 2015 13:55

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