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Migranti, Rapporto Astalli 2015: mai tante domande d'asilo, ma l'Italia resta 'corridoio' di transito

art repubblica migrantila Repubbliva, 23-04-2015
VLADIMIRO POLCHI

Presentato il dossier annuale del servizio dei gesuiti per rifugiati. il 2014 un anno terribile per effetto delle crisi in Medio Oriente e in Africa: 170 mila gli arrivi. Dopo l'appello del papa cresce il contributo dei conventi al sistema di accoglienza

ROMA - "Sono Tareq. Ho 27 anni. Sono siriano del Golan. Oggi sono rifugiato in Italia. Ho lasciato Damasco, dove studiavo, subito dopo la laurea per evitare l'arruolamento obbligatorio. Non voglio fare la guerra". Tareq è una voce nell'onda dei profughi: un flusso costante di migranti in viaggio da sud a nord. Per la prima volta dalla seconda guerra mondiale le persone costrette alla fuga nel mondo hanno superato quota 50 milioni (a metà del 2014 se ne registravano già 56,7). Per accoglierle l''Italia fa la sua parte: nel 2014 sono arrivati oltre 170mila migranti e, sebbene molti proseguano il viaggio verso il nord Europa, il numero delle domande d'asilo (69.204) è il più alto mai registrato. È quanto emerge dal rapporto annuale 2015 del Centro Astalli (Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati). Per capire: la sola crisi siriana dal 2011 ha costretto alla fuga più di 10 milioni di civili, il 45% della sua popolazione.

Il "corridoio" Italia - "Anche nel 2014 però - si legge nel rapporto - molti migranti forzati non si sono fermati in Italia, ma hanno proseguito il loro viaggio verso i Paesi del nord Europa. Una parte rilevante delle persone che si sono rivolte al nostro ambulatorio erano rifugiati 'in transito', che si fermano solo poche settimane a Roma, vivendo in strutture di accoglienza temporanea o in ripari di fortuna presso le stazioni ferroviarie".

Integrazione a rischio - "Nel corso del 2014 si è dovuto far fronte all'alto numero di arrivi reperendo molti posti in poco tempo, ancora una volta attraverso procedure straordinarie. È stato compiuto un importante sforzo di programmazione verso un sistema di accoglienza unitario e con una capienza proporzionata al numero di arrivi prevedibili: lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo, gestito da Viminale e Comuni, ndr) è stato ampliato fino a 22.000 posti, si prevede nell'anno in corso di arrivare a 40.000 e auspichiamo che possa in un prossimo futuro raggiungere la quota 60.000. Nessuna novità invece rispetto alla programmazione di misure di accompagnamento all'integrazione per i titolari di protezione internazionale".

Le vittime di tortura - "Le persone in situazioni di particolare fragilità (vittime di tortura o abusi sessuali) che nel corso dell'anno sono state seguite dal Centro Astalli sono state complessivamente 556, equamente divise tra uomini e donne (rispettivamente 52% e 48%). Il compito più difficile resta l'emersione della vulnerabilità. Il disagio di queste persone è spesso silenzioso e rischia di essere sottovalutato o ignorato del tutto. Le vittime di tortura che si sono sottoposte a una visita per il rilascio del certificato medico-legale da presentare alla Commissione territoriale sono state 189, in prevalenza uomini (75%), provenienti soprattutto da Senegal, Mali e Mauritania".

I conventi "pieni" - "Molto significativa è la disponibilità di più di 15 ordini di Roma che nel corso del 2014 si sono rivolti al Centro Astalli per pensare insieme un progetto di accoglienza per i rifugiati. "I conventi vuoti non sono nostri, sono per la carne di Cristo che sono i rifugiati. Il Signore chiama a vivere con generosità e coraggio l'accoglienza nei conventi vuoti", aveva detto Papa Francesco in occasione della visita al Centro Astalli nel settembre 2013".

Pubblicato: Giovedì, 23 Aprile 2015 13:45

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