Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione

Home a buon diritto

Notizie

Eutanasia, la bella morte che questo Parlamento ignora

eutanasia 1Il Garantista, 14-04-2015
Fausto Cerulli

Una parola dal suono dolce che a qualcuno mette paura: eutanasia bella morte, o come diceva Welby - la morte opportuna. Opportuna per chi morendo pone fine al suo martirio fisico e morale, opportuna per chi gli sta accanto e per amore vorrebbe aiutarlo a morire.

Opportuna perché giunge, invocata, al momento giusto, quando è giusto morire. Eppure in Italia questa parola è quasi oscena, come lo fu un tempo la parola aborto. E come l`aborto prima della legge, anche l`eutanasia è un parola per ricchi.

Questa ipocrita Italia sa che molti vanno all`estero per un viaggio fatale. Accolti nelle cliniche svizzere, in quelle del Belgio o dell`Olanda, dove ci sono medici pietosi, veramente cristiani nel senso di quel Cristo che accettò la morte, e la sua fu una bella morte. Tutti sanno che anche in Italia medici compassionevoli praticano in segreto l`eutanasia. In segreto come una volta le mammane, e poi qualche medico fuorilegge.

Solo chi non ha visto lo strazio di chi desidera morire e te lo dice senza avere paura, magari con il giusto coraggio della disperazione, solo chi non ha dovuto assistere alla scena, questa sì oscena, di una persona che vive soltanto perché una macchina lo trattiene a forza in questo mondo, solo costui può restare indifferente al problema dell`eutanasia.

Certo, esistono altri modi per porre fine ad una vita che non si vuole vivere. Uno si getta dalla finestra, uno s'impicca nel garage, uno si spara nella tempia. E queste sono morti brutte, e si parla di depressione per lavarsi la coscienza, e non si pensa a una morte come punto terminale di un male incurabile. In Parlamento giace da anni una proposta di legge d`iniziativa popolare. Ma in questa Italia, le proposte che vengono dal popolo non contano nulla, se qualche gruppo parlamentare non la fa sua per sottoporla all`esame del Parlamento che è quasi sparito. In questi anni nessun gruppo ha avuto il coraggio di dare il proprio nome a questa sacrosanta proposta di legge.

E non parlo dei gruppi di destra, sudditi della Chiesa più retriva. Parlo dei gruppi e dei groppuscoli che si definiscono di sinistra e che dovrebbero essere laici e magari europei. Così assistiamo alla fuga dei cervelli, che tanto preoccupa e non si pensa alla fuga di chi vuole morire con decenza. Se ne parlava spesso con Luca Coscioni, che pure era attaccato alla vita, e lottava per vivere e far vivere, eppure si poneva il problema della bella morte. Se ne parla a Radio Radicale, e solo di sfuggita una radio nazionale ha permesso di parlare di eutanasia a Marco Cappato, il quale, guarda caso, è il Presidente dell`Associazione Luca Coscioni.

Ma il nostro Parlamento, che pure avrebbe bisogno di una bella morte invece di questo lento spegnersi a botte di decreti legge, non ha tempo di occuparsi dell`eutanasia, e quando ne sente parlare gira il volto da un`altra parte. Il voto e il volto. Tutti hanno paura del potere della Chiesa, che considera peccato la scelta di morire, spettando questa scelta al Padreterno. Non si esce da questo sconcio labirinto. A meno che Francesco non ci metta le mani scontentando la Curia come lui sa fare. E dica la sua pesantissima parola in favore della buona morte. Triti temi, se uno Stato che dovrebbe essere laico, abbisogna del coraggio pontificio per varare una legge che è voluta, stando per una volta alle statistiche, da oltre la metà del popolo italiano. Questo povero popolo che conta solo quando si va a votare, per eleggere Parlamentari ignoranti e pavidi

Fonte immagine: www.adinapoli.it

Pubblicato: Martedì, 14 Aprile 2015 13:02

Citrino visual&design Studio  fecit in a.d. MMXIV