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Chiudono gli Opg, nascono le Rems: l'incognita sul futuro dei ricoverati

opg 1La Repubblica, 31-03-2015

Scatta domani il provvedimento che 'abolisce' gli ospedali psichiatrici giudiziari. Oggi le 6 strutture italiane ospitano 700 pazienti, solo alcuni dei quali avranno accesso a percorsi di dimissione, mentre il grosso è destinato alle Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza dove proseguiranno i programmi terapeutici. Ma restano molte incertezze sul programma

Tutti parlano di giornata storica e di rivoluzione, ma la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, i famigerati Opg, in programma domani dopo tre slittamenti in due anni, lascia molte incognite sul futuro dei ricoverati. Secondo quanto previsto dalla legge, il grosso dei pazienti, quelli che hanno ancora bisogno di supporto psichiatrico, dovrebbe essere trasferito nel cosiddetti Rems, acronimo di Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza, i quali però non potranno ospitare più di venti degenti. Altri saranno dirottati verso strutture alternative, tra le quali sono incluse anche quelle carcerarie del territorio; altri ancora infine, potranno accedere a percorsi di dimissione. I Rems saranno gestiti dai Dipartimenti di salute mentale che dovranno garantire ogni assistenza e adeguati programmi terapeutici ai soggetti con patologie mentali.

La chiusura degli Opg è un passo ulteriore della riforma che aveva portato alla chiusura dei manicomi. Lo stato, per evitare ulteriori tentennamenti, ha minacciato di commissariamento le Regioni che non organizzeranno l'assistenza alternativa. Ad oggi in Italia sono ancora in funzione 6 ospedali psichiatrici giudiziari, sparsi in 5 regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Campania e Sicilia. Degli attuali 700 detenuti totali, circa 450 entreranno nelle nuove Rems, mentre per gli si va verso le dimissioni o lo spostamento in strutture che dovranno ancora essere definite con percorsi di recupero personalizzati. L'unico Opg che verrà riconvertito in Rems è quello lombardo di Castiglione delle Stiviere.

Non tutti sono pronti alla chiusura. Quello di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, è tra quelli che rispetteranno la scadenza anche non si sa bene dove andranno gli attuali 165 ricoverati, anche perché ci sono situazioni molto diverse dal punto di vista giudiziario e clinico, con casi di patologie anche gravi. Una parte andrà nelle Rems in corso di apertura a Naso (Messina) o Caltagirone (Catania). Nata nel 1925, l'elegante costruzione in tardo stile Liberty fu a suo tempo un modello sia sotto il profilo strutturale che scientifico, con un ingegnoso sistema alle finestre che, mimetizzando le sbarre, garantiva una completa visione dell'esterno. In tempi recenti, però, anche questa era finita nel mirino della commissione parlamentare d'inchiesta per la situazione igienico sanitaria. Ora sarà ristrutturata e diventerà un penitenziario per condannati per reati non gravi.

Nell'Opg di Montelupo Fiorentino, dove oggi sono ospitati 120 pazienti, per ora non cambierà niente. "Domani - afferma la direttrice Antonella Tuoni - lavorerò come sempre, sabato scorso c'è stato l'ingresso di una persona proveniente da una comunità e non ho indicazioni su provvedimenti di trasferimento con l'assegnazione delle persone attualmente all'Opg nelle strutture individuate dalle Regioni. La Regione Toscana ha individuato le strutture, ma ancora non è pronta, quindi la chiusura dell'Opg toscano sicuramente il primo aprile non ci sarà".

La struttura di Reggio Emilia al momento ospita circa 130 internati, dei quali 40 dell'Emilia-Romagna che resteranno a Parma ed a Bologna in attesa che la Regione attrezzi una Rems a Reggio Emilia. In Campania sono presenti due Opg: il più noto è quello di Aversa (Caserta), intitolato al medico Filippo Saporito. Oggi i pazienti sono 104i, 38 dei quali sono campani, 52 laziali e il resto provenienti da Molise e Abruzzo. L'altro Opg campano ha sede a Napoli (da qualche anno è all'interno della struttura penitenziaria di Secondigliano, dopo la chiusura della antica sede di via Imbriani): questa struttura ospita 87 persone.
Le Rems invece sorgeranno a Calvi Risorta, nel Casertano (sarà attiva dal prossimo primo settembre) e ad Avellino (operativa dal 30 maggio).

Soddisfazione, ma anche perplessità arrivano dal mondo della politica. "Il problema più urgente da risolvere ora riguarda in particolare le persone che non hanno più famiglia e gli internati stranieri (circa 130 persone)", dice Edoardo Patriarca, deputato Pd. La collega di partito Vanna Iori, membro della commissione Giustizia della Camera, teme invece che le nuove Rems finiscano per essere dei mini-opg. L'associazione Antigone ha già annunciato che i suoi osservatori monitoreranno il processo di una trasformazione che dalle notizie in arrivo dalle Regioni appare ancora complessa e incerta.

fonte immagine: www.ausl.bologna.it

Pubblicato: Martedì, 31 Marzo 2015 10:46

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