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Mikhail e Marc, oggi sposi Sono dentro per reati omofobi

sposi omosessualiIl Garantista, 12-03-2015

Due detenuti britannici, condannati all’ergastolo per omicidi a sfondo omofobo, si sposano: sono le prime nozze gay celebrate nei penitenziari inglesi.
Mikhail Ivan Gallatinov, 40anni, e Marc Goodwin, 31 anni sono ufficialmente la prima coppia gay a sposarsi dentro le mura di una prigione britannica. Tutti e due sono stati ritenuti responsabili di avere tolto la vita a due omosessuali. Goodwin deve scontare una condanna a 18 anni di reclusione perché nel 2007, mentre era in giro per le strade di Manchester con la gang di cui faceva parte, attaccò e uccise un gay per il semplice fatto che fosse tale.
Secondo quanto riporta la stampa inglese, infatti, la gang aveva deciso di colpire un omosessuale, quella notte, chiunque fosse. Il caso volle che sulla loro strada capitasse Malcolm Benfold, 57 anni. Gallatinov, invece, era già sotto sorveglianza della polizia (per precedenti accuse di pedofilia) quando uccise Adrian Kaminsky, di 28 anni, nel 1997.
Un omicidio che la pubblica accusa definì «A sangue freddo, ben pianificato e apparentemente senza ragione». L’uomo, dopo l’assassinio, scattò anche delle foto alla vittima e venne fermato dalla polizia che trovò il corpo nudo di Kaminsky nel bagagliaio dell’auto di Gallatinov. «Un giovane pericoloso e un rischio per la comunità» lo definì l’accusa durante il processo.
Nel carcere, condannati a un’esistenza senza prospettive, tra i due uomini è scattata la scintilla. Fonti citate anche dal Guardian sostengono che all’origine della loro relazione ci siano i libri e la biblioteca dove si sono incontrati e dove usavano anche avere rapporti sessuali, di nascosto da compagni di cella e guardie carcerarie.

I due uomini, infatti, sono sempre stati ospitati in due ali opposte del penitenziario, con l’unica occasione di incontro tra gli scaffali carichi di volumi. Per alcuni mesi la loro storia è stata clandestina e nascosta, poi hanno preso la decisione di rivelarla alle autorità carcerarie chiedendo di potersi sposare.
In carcere esistono spesso gruppi per i detenuti omosessuali, che permettono a chi lo desidera di confrontarsi sulle difficoltà della vita in cella e di chiedere consiglio agli assistenti carcerari che sono autorizzati anche a distribuire preservativi, se necessario.

Molti attivisti del Gay liberation front sostengono che il matrimonio di Full Sutton è destinato a essere solo il primo di una lunga serie, ma le autorità britanniche, che non intendono commentare su questioni private, hanno tenuto a precisare un aspetto: i costi della cerimonia sono interamente a carico della coppia e che non sono usati i soldi dei contribuenti. Inoltre, anche dopo le nozze, la coppia non condividerà la stessa cella. Si tratta, va precisato, di disposizioni già esistenti che si applicano a tutti i matrimoni celebrati nelle carceri britanniche.

Pubblicato: Giovedì, 12 Marzo 2015 13:10

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