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Nozze gay, Tar: "Solo tribunali possono annullare trascrizioni, non i prefetti"

matr09-03-2015

La Repubblica

I giudici amministrativi hanno disposto che i provvedimenti di annullamento di matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all'estero non sono valide perché il potere compete solo all'autorità giudiziaria. Vendola: "Alfano e Pecoraro siano rimossi"

ROMA - Le disposizioni stabilite da alcuni prefetti per l'annullamento delle trascrizioni di nozze gay celebrate all'estero non sono valide. Lo ha deciso il Tar del Lazio che ha accolto il ricorso di alcune coppie contro l'annullamento disposto dal prefetto della trascrizione della loro unione contratta all'estero nel registro dell'Unioni Civili del Comune di Roma. Per i giudici amministrativi l'annullamento può arrivare solo dal tribunale civile.

La sentenza del Tar si riferisce, nello specifico, al decreto del prefetto di Roma del 31 ottobre 2014 con cui Giuseppe Pecoraro aveva annullato le trascrizioni nel registro dello stato civile presso il Comune di Roma di matrimoni contratti da persone dello stesso sesso, celebrati all'estero, e alla circolare del Ministro dell'Interno del 7 ottobre 2014, nel quale il titolare del Viminale Angelino Alfano invitava i prefetti  a "rivolgere ai sindaci formale invito al ritiro di tali disposizioni ed alla cancellazione delle conseguenti trascrizioni" procedendo "all'annullamento d'ufficio degli atti illegittimamente adottati". Una decisione che aveva provocato la reazione dei sindaci che avevano proceduto al riconoscimento, come avvenuto a Milano, Bologna, Empoli e Roma.

Nella decisione i giudici della Prima Sezione Ter del Tar del Lazio affermano che l'attuale disciplina nazionale non consente di celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso e, conseguentemente, matrimoni del genere non sono trascrivibili nei registri dello stato civile. Tuttavia l'annullamento di trascrizioni nel registro dello stato civile di matrimoni contratti da persone dello stesso sesso, celebrati all'estero, può essere disposto solo dall'Autorità giudiziaria ordinaria e non da ministro e prefetto, così come era avvenuto nei mesi scorsi.

"Avevo sempre affermato - ha commentato il sindaco di Roma, Ignazio Marino - pur non essendo un esperto di giurisprudenza, che sulla base delle normative nazionali e comunitarie fosse un dovere del sindaco trascrivere un documento di un'unione avvenuta all'estero di due cittadini della mia città. Per me non è assolutamente una sorpresa, non credo ci sia stato mai un momento in cui ho mostrato un minimo dubbio sulla mia certezza". Il leader di Sel Nichi Vendola ha chiesto che il prefetto di Roma Pecoraro e il ministro Alfano "siano rimossi".

Pubblicato: Lunedì, 09 Marzo 2015 20:48

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