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Una pediatra rifiuta di prendere in cura la figlia di sei giorni di una coppia lesbica. "Io credo in Dio"

coppia gay con figliaL'Huffington Post, 20-02-2015
Silvia Renda

“Non posso visitare vostra figlia, ma ho pregato a lungo per voi”. Una pediatra in Michigan ha rifiutato di prendere in cura una bimba di sei giorni. A motivare la scelta della dottoressa il fatto che la piccola fosse figlia di una coppia di madri lesbiche.
Jami e Krista Contreras aspettavano la dottoressa Vesna Roi, incontrata qualche tempo prima durante un appuntamento prenatale, per far visitare loro figlia Bay. Ma ad accoglierli presso la clinica Roseville è stato invece un altro medico, che ha comunicato alle madri che la dottoressa non si sarebbe più occupata della piccola perché “pregava per loro e non era in grado di prendersi cura di Bay”.

“Ero completamente sbalordita”, ha detto Krista, madre biologica della bambina, “ho guardato il dottore e ho chiesto:‘abbiamo sentito bene?”. “È stato umiliante”, ha aggiunto la moglie Jami, “Siamo genitori da poco e stiamo solo cercando di proteggere nostra figlia. Conosciamo le difficoltà che saremo costrette ad affrontare in questo mondo, ma eravamo impreparate a trovarcele di fronte in un ospedale, dove eravamo giunti per far curare una bambina di appena sei giorni”.

La consulenza della dottoressa Roy era stata consigliata loro dalla levatrice. Al primo appuntamento il medico non sapeva che avrebbe dovuto trattare con una coppia gay e sul momento non aveva manifestato alcun segno di disappunto. “Eravamo rimaste molto soddisfatte dopo la prima visita”, ha detto Krista, “La dottoressa si era mostrata gentile e disponibile. Non sembrava in difficoltà a trattare con noi”.

La dottoressa ha scritto una lettera di scuse alla coppia nella quale ha motivato le ragioni della sua scelta: “Dopo aver a lungo pregato per voi, dopo la visita prenatale, ho capito che non sarei stata in grado di sviluppare un adeguato rapporto medico paziente, come faccio di solito”. E ancora: “Io credo che Dio ci dia il libero arbitrio e non giudicherei mai nessuno in base alle proprie scelte. Anche in questo caso sono molto dispiaciuta per le reazioni di rabbia e dispiacere che si sono generate in seguito alla mia decisione. Mi auguro accettiate le mie scuse”.

In America la sua scelta non è considerata illegale. In 22 Stati è vietato ai medici discriminare i pazienti in base al proprio orientamento sessuale, ma non in Michigan.
La coppia sa bene che la decisione della dottoressa non è giuridicamente attaccabile, ma ha deciso comunque di rendere nota la propria storia, per denunciarla ai media: “Vogliamo che le persone sappiano che questo è quanto può accadere a una famiglia. Discriminare un bambino è semplicemente sbagliato”.

Pubblicato: Venerdì, 20 Febbraio 2015 16:09

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