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Sesto Fiorentino, dopo il rogo le proteste dei migranti: "Alì morto per colpa dello Stato"

art rep 12-1-17la Repubblica, 12-01-2017
GERARDO ADINOLFI,MICHELE BOCCI E LUCA SERRANO'

Il corteo a Firenze sotto la prefettura: "Vogliamo una vita dignitosa". Nell'incendio dell'ex mobilificio trasformato in dormitorio deceduto un uomo di 35 anni, somalo

"Alì Muse è morto per colpa dello Stato", si legge sullo striscione che apre il corteo di una cinquantina di migranti sotto la Prefettur di Firenze. Dopo il rogo di ieri nell'ex mobilificio- dormitorio a Sesto Fiorentino dove è morto un uomo di 35 anni oggi è il giorno delle proteste. La manifestazione, organizzata dal Movimento di Lotta per la Casa, è partita da piazza Duomo dopo che i migranti erano stati trasferiti da Sesto a Firenze con due pullmini. "Vogliamo una vita dignitosa", dicono in coro. La protesta, ha spiegato il Movimento, è stata indetta perché "da 15 anni la situazione dei richiedenti asilo somali non è mai stata risolta".

I circa 80 occupanti dell'ex mobilificio Aiazzione, trasformato in un vero e proprio dormitorio con cartongesso a dividere le stanze, hanno passato la notte in due tendoni nel piazzale antistante il capannone, proprio dietro l'Ikea di Sesto Fiorentino, nella zona dell'Osmannoro. Il capannone è ora sotto sequestro, tra le cause dell'incendio l'ipotesi di un corto circuito al piano superiore. L'elettricità, comunque, era stata staccata un anno fa quando le forze dell'ordine tentarono di sgomberare l'edificio.

Quel che è certo è che nel rogo ha perso la vita un migrante di 35 anni, somalo, trovato a terra dai vigili del fuoco in una delle tante tanze ricavate nel capannone. Era intossicato dal fumo denso e già privo di sensi. Il bilancio parla anche di tre feriti e due intossicati. Tutti gli altri erano riusciti ad uscire dal capannone prima dell'arrivo dei soccorsi.

La notte, dopo la fine dell'intervento dei vigili del fuoco alle 2, è trascorsa al freddo. Un po' ammassati nei tendoni bianchi. Vicino alle tende una cucina da campo, con i panettoni per la colazione. Il Comune di Sesto Fiorentino si sta impegnando per trovare un altro posto, un altro riparo. Prima del capannone abbandonato i migranti vivevano in un'occupazione in via Slataper, a Firenze, terminata oltre un anno fa.

Dopo lo sgombero il trasferimento all'Osmannoro, nella zona industriale di Sesto Fiorentino.
Il capannone era stato così diviso con il cartongesso in tante stanze. Un anno fa, nel gennaio 2016, le forze dell'ordine erano intervenuto per un sgombero ordinato dal prefetto. All'interno c'erano 150 persone tra migranti, richiedenti asilo e qualche famiglia di italiani. Ci fu una sassaiola, poi le proteste con la gente sdraiata in strada. In quell'occasione fu tagliata l'energia elettrica. Ora il capannone è stato posto sotto sequestro.

Pubblicato: Giovedì, 12 Gennaio 2017 13:15

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