Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione

Home a buon diritto

Notizie

A 10 anni dalla morte di Welby. Riccio: "Lo aiutai a morire, ma ancora aspettiamo la legge sul fine vita"

Piergiorgio Welbyla Repubblica, 20-12-2016
CATERINA PASOLINI

Intervista al medico che assistette il malato di Sla nelle ultime ore: "Ma non fu eutanasia, solo desistenza terapeutica". Una ricerca: il 77% degli italiani vuole norme

ROMA - L'hanno chiamato assassino, l'hanno accusato di omicidio del consenziente. I giudici lo hanno poi prosciolto, riconoscendo che aveva fatto bene il suo mestiere di medico, che non poteva far altro che seguire a volontà del malato. Mario Riccio, anestesista di Cremona è l'uomo che esattamente dieci anni fa rispose all'appello di Piergiorgio Welby, malato di distrofia muscolare che chiedeva aiuto: qualcuno che lo sedasse e staccasse il respiratore per morire.

Questo pomeriggio parteciperà alla giornata dedicata a Welby e organizzata alla Camera dall'associazione Coscioni alla quale interverranno la moglie Mina, Laura Boldrini, Emma Bonino, Beppino Englaro, Marco Cappato e Filomena Gallo.

Dopo la discussione sulla necessità di una legge sul fine vita, che il 77% degli italiani vuole, secondo un'indagine appena pubblicata, ci sarà la proiezione del film "Love is all". Un documentario intenso e non retorico di Francesco Andreotti e Livia Giunti che racconta il viaggio di Welby nella vita e nella malattia, con la sua voce sullo sfondo, la sua ironia tra scritti, poesie, i filmini casalinghi.

Riccio cosa è cambiato in dieci anni?
"Le sentenze, non certo la politica, hanno modificato situazione e riconosciuto il diritto a rinunciare alle cure, il diritto alla sedazione sancito dalla Costituzione. Quello che feci a Welby, venendo incriminato e poi prosciolto, ora è addirittura stato messo per iscritto dal magistrato, dal giudice che ha ordinato alla Asl di togliere il respiratore sotto sedazione come chiedeva Walter Piludu, malato di Sla morto a novembre".

Quando entrò in contatto con Welby?
"Sono i primi di ottobre 2006. Sono giorni di dibattito, polemiche, accuse, leggo le parole di Welby a Napolitano, mi aspetto una risposta netta che non arriva. Io sono convinto che Piergiorgio chiede qualcosa di legale, per cui mi offro di aiutarlo, convinto che troveranno comunque altri medici più vicino. Ma non accade."

Nessuno medico voleva aiutare?
"No, tra insulti, accuse di omicidio che lanciavano i cattolici, probabilmente molti medici avevano paura. Davanti al vuoto a quel punto io non ho potuto far altro che mettere in pratica le mie idee di giustizia, rispetto della volontà del malato. Vado a trovare Piero gli chiedo conferma delle sue intenzioni, come prevede la legge che chiede un consenso informato e soprattutto attuale. Col puntatore ottico, con lo sguardo mi risponde, mi conferma che vuole si stacchi tutto, vuole andarsene".

Cosa ricorda dell'ultima notte?
"Sua moglie Mina è con lui, c'è Cappato e Pannella. Spiego a Welby cosa gli farò, lui è curioso ma è interessato soprattutto al dopo, vuole sapere cosa rischio, cosa mi accadrà per averlo aiutato, vuole rassicurazioni. Cerco di separare l'idea del mio futuro da quello che sto facendo. Ho bisogno di attenzione. Cerco la vena per la sedazione profonda, pochi minuti e Piero dorme. Solo a quel punto spengo e stacco il respiratore".

Cosa ha pensato dopo?
"Che lui finalmente era in pace, adesso dovevo pensare a me. E quando, dopo la conferenza stampa in cui annunciamo cosa era stato fatto mi si avvicina un poliziotto ho pensato: adesso mi arrestano. Anche perché avevamo saputo che due parlamentari avevano già chiesto il mio arresto".

Venne accusato di omicidio del consenziente?
"Sì ma poi a luglio il Gup ordina il proscioglimento, dice che l'omicidio del consenziente c'è stato ma il codice penale viene superato dalla Costituzione che prevede il diritto a rifiutare le cure, che nessuna cura può essere imposta. Il Gup scrive che dovevo rispondere alle richieste del malato, dovevo ubbidire alla Costituzione".

Però la paura tra i medici resta?
"In effetti sembra abbiano fatto fatica anche un mese fa per trovare l'anestesista che ha sedato Piludu, e questo nonostante tutto fosse ordinato da una sentenza".

Serve una legge sul testamento biologico?
"Sì una legge quadro aiuterebbe sicuramente, potrebbe ricordare il diritto costituzionale, il diritto internazionale, la convenzione di Oviedo. Il resto è stato scritto dalla sentenze, è nella Costituzione. Però come dice il professor Rodotà non esiste un vuoto legislativo, bensì un pieno legislativo con il quale per l'appunto sono stati affrontati e risolti i casi Welby, Englaro e Piludu"

Il malato di Sla puo essere sedato per togliere il respiratore e chi rinuncia alla chemio?
"La sedazione profonda continua è una pratica che viene fatta in tutti gli hospice e si puo fare anche a casa. Temo però che possa diventare la nuova linea di scontro tra laici e confessionali, come è stata la nutrizione artificiale nel caso Englaro".

Cosa accade nei reparti di terapia intensiva?
"Gli ultimi dati ufficiali sono sempre gli stessi, vecchi del 2007: parlano di 30 mila pazienti che muoiono ogni anno in quei reparti, di cui 18mila ( 62 % circa ) per la decisione medica di non iniziare, sospendere o limitare la terapia. Come dire, ci sono 18mila casi Welby o Englaro".

Diciottomila casi Englaro in Italia ogni anno?
"Ovviamente non sono tutti pazienti che potevano andare verso un destino di cronicizzazione come Eluana. Azzarderei però almeno un migliaio, il 5 %. Infatti noi medici anestesisti rianimatori ci prendiamo grosse responsabilità: in una settimana sentiamo i parenti, facciamo quello che la giustizia ha messo 15 anni e nove mesi a rispettare: la volontà del paziente che come dicono le sentenze sul caso di Eluana non deve essere nemmeno necessariamente scritta, ma può essere ricostruita. Sentiamo moglie, mariti, figli, genitori, per capire cosa avrebbe voluto la persona ricoverata dopo un incidente, o in fin di vita per una lunga malattia".

Questa non è eutanasia?
"No è desistenza terapeutica. Non aiutiamo a morire dando farmaci che uccidono".

Secondo lei c'è un diritto a morire?
"Sì, io sono favorevole anche all'eutanasia, ho anche aiutato ad elaborare il disegno di legge presentato dai Radicali con la raccolta di firme. Io sono convinto che la vita sia un bene personale e pertanto nella propria disponibilità, che ci sia un diritto di morire. In altri paesi Europei se ne discute, esiste. Noi finiremo come è accaduto per le unioni civili: sarà l'Europa a dirci: adeguatevi, rispettare i desideri e le volontà dei vostri cittadini".

Pubblicato: Mercoledì, 21 Dicembre 2016 13:45

Citrino visual&design Studio  fecit in a.d. MMXIV