Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione

Home a buon diritto

Notizie

Il razzismo di Feltri: il miglior alleato dell'Isis

musulmaniL'Huffington Post, 21-12-2016
Khalid Chaouki

Quanto avvenuto ieri a Berlino ci turba e ci interroga profondamente; non ci siamo mai sottratti alla condanna netta e chiara della violenza di matrice islamica, e io stesso, più volte, ho chiesto una risposta più forte e compatta della comunità musulmana contro questa follia violenta che bestemmia il nome di Allah, o Dio a seconda di come desideriate chiamarlo.

Ritengo però gravissimo, offensivo e altrettanto violento l'editoriale di oggi di Vittorio Feltri, direttore di Libero, noto per la sua attitudine a spargere odio, trasudando luoghi comuni e retorica razzista. L'articolo in questione commenta i tragici fatti di Berlino, vomitando il peggior odio, islamofobia e razzismo senza vergogna.

Una centrifuga di violenza verbale che meriterebbe di essere affrontato nelle agorà pubbliche per capire fin dove si spinge la libertà di dire quel che si vuole, nonché da qualche tribunale vista la carica d'odio razziale e religioso di quelle parole a ruota libera.

Io mi chiedo, come si può insultare in questo modo dei cittadini che appartengono a una fede diversa dalla propria? Da giornalista mi domando come sia possibile, nel 2016, prendersela dalle colonne di un quotidiano, con tutti i musulmani indistintamente nella patetica speranza di vendere qualche copia in più?

Sfido Feltri a usare le medesime vergognose invettive contro tutti quelli immigrati che gli pagheranno - speriamo presto - la sua ricca pensione o che molto probabilmente gliela staranno già pagando. Perché non si può ignorare che 2,3 milioni di stranieri che lavorano in Italia hanno prodotto, solo nel 2015 ben 127 miliardi di ricchezza (8,8% del valore aggiunto nazionale). E che i contributi pensionistici versati dagli stranieri occupati nel 2014 hanno raggiunto quota 10,9 miliardi (Rapporto annuale sull'economia dell'Immigrazione della Fondazione Leone Moressa).

L'Italia continua a dare una lezione di civiltà, in Europa, in materia di accoglienza, con progetti all'avanguardia e buone pratiche che funzionano; dobbiamo fare tutti molto e ancora di più sul fronte delle politiche di integrazione e perciò possiamo davvero fare a meno di queste squallide pagine del giornalismo italiano.

Sono il canto del cigno di un modo di fare notizia che non è più tollerabile né tollerato, sono manifestazioni di mediocrità intellettuale e incapacità di guardare al Paese reale e soprattutto alle prospettive che tutti abbiamo il dovere di tracciare in senso costruttivo e per il bene comune. Un Paese che, pur con molte difficoltà, lavora e pratica ogni giorno la convivenza, isolando gli elementi violenti (come Feltri) e accogliendo gli ultimi, sia che questi si chiamino Bruno, Said, Valentina o Paula.

Non mi rassegnerò a denunciare il razzismo dichiarato del direttore di Libero, non mi rassegnerò a uno status quo dove l'odio e lo sproloquio sono sdoganati e nessuno si chiede come caspita intendiamo costruire un futuro di pace e convivenza chiudendo un occhio - o addirittura due - nei confronti di chi fa della demagogia di odio la sua professione preferita.

Pubblicato: Mercoledì, 21 Dicembre 2016 12:27

Citrino visual&design Studio  fecit in a.d. MMXIV