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Firenze, morte Magherini: condannati tre carabinieri per omicidio colposo

Magherinila Repubblica, 13-07-2016

Otto mesi per Corni, sette per Castellano e Della Porta. Assolto il collega Ascenzi e le due volontarie del 118. Il quarantenne, ex calciatore e padre di un bambino, morì la notte del 3 marzo 2014 durante un drammatico arresto in Borgo San Frediano

Tre condanne per omicidio colposo e tre assoluzioni. È arrivata la sentenza di primo grado per il processo Magherini, il quarantenne morto per un arresto cardiaco durante un drammatico arresto la notte del 3 marzo 2014. Il giudice Barbara Bilosi ha condannato per omicidio colposo tre dei quattro carabinieri intervenuti in Borgo San Frediano la notte del 3 marzo. Un quarto, Davide Ascenzi, è stato invece assolto per non aver commesso il fatto, così come le due volontarie del 118 che avevano prestato i primi soccorsi. Per Vincenzo Corni sono otto i mesi di reclusione, per Stefano Castellano e Agostino Della Porta sette, tutti con sospensione della pena.

I quattro carabinieri, la notte del 3 marzo, bloccarono Magherini mentre, sotto l'effetto della cocaina e in preda alle allucinazioni, convinto di essere inseguito da qualcuno che voleva ucciderlo, invocava aiuto in Borgo San Frediano, nel cuore del suo quartiere. Appena pronunciata la sentenza, la madre di Magherini è scoppiata in lacrime. In aula c'erano anche il padre e il fratello dell'ex calciatore delle giovanili della Fiorentina. Presente anche Ilaria Cucchi.

I tre carabinieri condannati, per il giudice, sono i responsabili, "in cooperazione colposa tra loro", della morte del quarantenne. In sostanza i tre militari hanno concorso a determinare la morte di Magherini "per arresto cardiocircolatorio per intossicazione acuta da cocaina associata ad un meccanismo asfittico". Il giudice, nel dispositivo, spiega infatti che i tre carabinieri una volta giunti sul posto, "dopo averlo non senza difficoltà immobilizzato e ammanettato" hanno causato la morte di Magherini tenendolo "prono a terra", in "situazione idonea a ridurre la dinamica respiratoria" per un tempo di almeno un quarto d'ora. Assolti invece il quarto militare Davide Ascenzi, e i due volontari, Claudia Matta e Jannetta Mitrea, "per non aver commesso il fatto". Per lo stesso motivo il giudice ha dichiarato ascritto il reato anche per il terzo volontario della Croce Rossa, Maurizio Perini, all'inizio del procedimento anche lui imputato, ma deceduto nel frattempo. I tre militari sono stati condannati anche al pagamento delle spese legali sostenute dalle parti civili per il 30% (2.200 euro) per ogni difensore, e al rimborso delle spese generali. Il restante 70% delle spese del giudizio saranno compensate tra le parti.

Il pm Luigi Bocciolini, aveva chiesto la condanna a nove mesi per omicidio colposo. Per Corni, accusato anche di percosse per uno o due calci sferrati all'arrestato mentre era a terra ammanettato, era stata chiesta una ulteriore pena di un mese. Il giudice Bilosi ha però dichiarato il non doversi procedere nei confronti di Corni per l'accusa di percosse. Secondo Bocciolini, fino al momento in cui l'ex calciatore, padre di un bambino di due anni e non ancora quarantenne, fu bloccato, i carabinieri non violarono le regole. Ma poi averlo tenuto ammanettato a pancia in giù a lungo, per quasi mezz'ora, in una posizione che gli impediva di respirare regolarmente, fu "una condotta contraria non solo a una circolare che raccomandava di sollevare da terra i fermati in stato di agitazione, ma anche al semplice buon senso". Il pm ritieneva che Riccardo fosse stato colpito dalla Sindrome del delirio eccitato, per effetto della cocaina, ma che non sarebbe morto se gli fosse stato consentito di respirare.

Pubblicato: Mercoledì, 13 Luglio 2016 13:44

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