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Torino: "chiudiamo il Cie di corso Brunelleschi", il Comune e la Regione si alleano

cie 8Ristretti orizzonti, 28-06-2016

"Il Cie di corso Brunelleschi va chiuso, è disumano come un centro di internamento. Il Comune non può fare nulla da sé, ma eserciteremo una pressione come ente locale sul governo. Su questo, siamo totalmente in linea con il pensiero della Regione".

Se di politica dell'immigrazione Chiara Appendino finora poco ha parlato, su una questione il suo pensiero è sempre stato netto. L'ha espresso a febbraio, quando già era candidata e consigliera comunale in Sala Rossa. L'ha ribadito ieri, dimostrando di condividere nei fatti il pensiero del governo di piazza Castello e di essere disponibile a un asse con la Regione sui diritti degli immigrati.

Appendino sul Cie ha la stessa posizione di Monica Cerutti, assessora della Regione guidata dal centrosinistra. Ieri era il giorno in cui i Garanti per i Detenuti Bruno Mellano e Monica Gallo e i Medici per i Diritti Umani (Medu) presentavano i dati sull'ospitalità dei centri di identificazione ed espulsione, chiedendo con forza la loro abolizione. Perché "sono inefficaci dal punto di vista degli obiettivi che si prefiggono - dichiara Marco Zanchetta di Medu - e sono critici dal punto di vista dei diritti. Ci allarmano le notizie su possibili reinvestimenti su queste strutture".

Torino, dei sei in Italia, è il Centro di identificazione di riferimento per tutto il Nord. Da una capienza teorica di 180 persone ora, dopo i continui danneggiamenti, ospita 43 immigrati, in particolare tunisini e marocchini, su 44 posti disponibili. "Si capisce facilmente - commenta l'assessore Cerutti - sono numeri che non giustificano la permanenza in vita di queste strutture. Se le carceri funzionassero come punti di identificazione, i Cie si potrebbero chiudere dopodomani".

Appendino condivide: "Il tema dell'immigrazione e dell'accoglienza è molto delicato, facilmente strumentalizzabile e difficile da fronteggiare, sovente perché a priori, forse anche solo per paura, l'immigrato viene visto come una minaccia sociale". Un problema da non considerare solo a livello di politica locale, ma "nazionale ed europea". Tanto che la neo sindaca vuole il "superamento delle leggi Bossi-Fini e Turco-Napolitano" e a febbraio plaudeva all'abolizione del reato di clandestinità, trasformato da reato penale a illecito amministrativo.

"Ma è solo un primo passo", dice Appendino, che riporta l'indagine di Medu: "La struttura dei Cie è simile a quella dei centri di internamento. Vi è la poca accessibilità alle cure e più in Tensioni e scontri Il Cie di corso Brunelleschi è stato spesso al centro di tensioni, scontri e manifestazioni di protesta generale ai servizi delle strutture ospedaliere".

Di strutture abitative "fatiscenti" e del fatto che siano "ignorati i diritti umani" parlano i due garanti dei detenuti Mellano e Gallo. Ma sulla linea della sindaca grillina e contro la posizione della Cerutti in Regione parte a orologeria la polemica politica. L'offensiva contro "l'asse Sel-5 Stelle" la lancia l'ex consigliere comunale (oggi solo più regionale) di Fratelli d'Italia Maurizio Marrone, che tira in mezzo Appendino sollevando "tutte le contraddizioni del Movimento - dice Marrone, che prima prende i voti dalla Lega Nord, poi vota in Parlamento il superamento della Bossi-Fini e però ha in Consiglio comunale una eletta del mondo dei centri sociali, del Gabrio". Per lui Regione e Comune ora grillino sono la stessa cosa, "sinistre istituzionali che portano avanti una manovra a tenaglia e cercano di forzare la mano con il governo".
La Stampa, 28 giugno 2016

Pubblicato: Martedì, 28 Giugno 2016 14:56

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