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Quelle persone respinte che diventano "fantasmi" vaganti
la Repubblica, 20-05-2016
CARLO CIAVONI
Gente senza un soldo in tasca, senza documenti, senza sapere una parola d'italiano, digiuni non solo di cibo, ma anche della minima conoscenza dei propri diritti. Donne e uomini che diventano così "bocconi" prediletti di ogni sorta di sfruttatore. Si stima (per difetto) che siano circa quattro mila
ROMA - Fantasmi, ecco cosa sono. Fantasmi, che vagano senza un soldo in tasca, senza documenti, senza sapere una parola d'italiano, digiuni non solo di cibo, ma anche della minima conoscenza dei propri diritti. Donne e uomini che diventano così "bocconi" prediletti di ogni sorta di sfruttatore. Ecco cosa sono le persone che vengono respinte dopo le procedure, "pressoché illegali" - come sostiene Oxfam - nei quattro hotspot italiani, dove in teoria - secondo una disposizione europea - i migranti dovrebbero essere accolti e distinti tra richiedenti asilo e migranti cosiddetti "economici"... Distinzione, questa, sempre meno sensata, in verità, rispetto alle proporzioni planetarie dei flussi migratori in atto, che riguardano oltre 60 milioni di esseri umani. Ma questo è un altro discorso.
Le tutele del progetto "Open Europe". Dunque, stamattina in una saletta della Camera dei deputati c'è stata la presentazione di un progetto umanitario concordato da Oxfam Italia, la Diaconia Valdese e Borderline Sicilia, chiamato "Open Europe" che, in estrema sintesi, consiste nel fornire tutela legale per i ricorsi dei richiedenti asilo ai quali viene rifiutata la protezione e la semplice accoglienza a chi resta fuori dal sistema. Secondo le stime (per difetto) sono già circa 4000 i migranti che hanno ricevuto un respingimento differito.
L'illegalità che produce emergenza. Sono state raccolte testimonianze di minori trattenuti nell'hotspot di Pozzallo da oltre due mesi. C'è una storia, inparticolare, che riguarda un ragazzino di 11 anni e altri minori non accompagnati, trattenuti nell'hotspot di Pozzallo da più di 2 mesi. Le testimonianze raccolte nel dossier - illustrato da Roberto Barbieri e da Alessandro Bechini (rispettivamente presidente di Oxfam Italia e direttore dei programmi della Ong), da Paola Ottaviano di Borderline Sicilia e da Massimo Gnone responsabile delle migrazioni per la Diaconia Valdese - mostrano senza mezzi termini come i respingimenti collettivi di migranti e il loro permanere prolungato negli hotspot di Pozzallo, Lampedusa, siano fortemente lesivi del diritto internazionale sull'asilo ed abbiano creato una vera e propria emergenza.
Quei "fantasmi" con un foglio di via che non vale niente. Tanto per fare un esempio, basti pensare che la sola questura di Agrigento ha emanato 1.326 decreti di respingimento da settembre a gennaio e di queste solo 311 persone sono finite in un CIE, tutti gli altri sono spariti, diventati "fantasmi", appunto, gente di cui non si sa nulla, che vagano chissà dove e come per il territorio italiano, con i tasca (forse) ancora quel foglio tibrato da una Prefettura che li invita a lasciare il territorio nazionale entro 7 giorni.
I team di supporto mobili. Ecco, è a queste persone che si rivolgeranno i team mobili formati da un operatore socio-legale e da un mediatore linguistico-culturale che offriranno assistenza legale per presentare ricorso nei confronti dei decreti di espulsione e per fornire appoggio alla richiesta di protezione internazionale. Decreti di respingimento ai quali ci si opporrà perché di fatto impugnabili in quanto la procedura alla base dell'espulsione non ha base giuridicae si basa su prassi "non contenute in documenti di carattere normativo", così si legge nel documento diffuso ieri da Oxfam, Borderline Sicilia e Diaconia Valdese.
L'accoglienza surrogata. Il team mobile fornisce inoltre informazioni sui diritti e sulle strutture di accoglienza oltre ad un sostegno materiale, attraverso la distribuzione di kit igienico-sanitari, abiti, calzature, indumenti intimi, cibo confezionato, acqua, schede telefoniche locali e internazionali. Poi, ai soggetti ancor più vulnerabili - minori non accompagnati, donne sole o in gravidanza, o ancora a persone che hanno subito traumi fisici o psichici - viene offerta accoglienza in un appartamento a Siracusa, assieme a servizi di orientamento e inclusione in strutture apposite.
"Ridicoli i numeri delle ricollocazioni". L'aspetto sostanzialmente illegale delle procedure di identificazione negli hotspot è stato sottolineato anche da Khalid Chaouki, deputato del Pd della Commissione d'inchiesta parlamentare sulle migrazioni. "E' inconcepibile - ha detto - che ci sia così tanta discrezionalità da parte degli addetti agli hotspot nel decidere chi resta e chi se ne deve andare. I numeri che riguardano le ricollocazioni - ha aggiunto Chaouki - sono ridicoli, rispetto all'enormità del fenomeno e soprattutto rispetto agli impegni che i singoli Stati dell'Unione Europea avevano assunto". Dell'assurdità di distinguere ancora migranti richiedenti asilo da quelli che cercano semplicemente lavoro e condizioni di vita almeno decenti, si è invece soffermato Luigi Laquaniti, deputato di Sel.