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Un campo da calcio per Lampedusa
Avvenire, 19-05-2016
Stefania Careddu
Uno stadio vero e proprio, a norma Uefa Euro 1 e omologato per ospitare i campionati federali, ma soprattutto un centro di aggregazione per i giovani delle squadre locali, gli studenti di tutti i livelli scolastici e i ragazzi immigrati del centro di accoglienza.
È questo il dono che le 22 società della Lega Nazionale Professionisti B, attraverso B Solidale onlus, hanno deciso di fare ad una comunità che ha fatto dell’ospitalità e dell’incontro uno stile di vita. “In un momento in cui si costruiscono muri, noi costruiamo un ponte”, ha detto il presidente della Lega B, Andrea Abodi, presentando in Vaticano The Bridge - Un ponte per Lampedusa, che permetterà all’isola di avere entro il 2017 un impianto del valore di due milioni di euro con tribuna coperta da 500 posti, spogliatoi, aree polifunzionali e di servizio e con un campo in erba mista, naturale e sintetica, resistente alle alte temperature e al salmastro. “Sarà una struttura a impatto zero. Sfruttando il fotovoltaico, l’impianto sarà autonomo e speriamo possa fornire energia anche alla città”, ha spiegato Abodi sottolineando che “con uno stadio che dispensa opportunità sportive a tutti, vogliamo testimoniare attenzione e rispetto”.
Nell’ottica di “un progetto di sviluppo ampio, accompagneremo per cinque stagioni sportive le squadre di Lampedusa che hanno avuto tante difficoltà a partecipare ai campionati nazionali per i costi e per la logistica”, ha aggiunto Abodi che, dopo aver mostrato il pallone autografato da Francesco al termine dell’udienza generale, ha annunciato di “aver chiesto di poter calendarizzare in quello stadio una partita delle under azzurre”. “Siamo convinti – ha confidato - che la Figc non farà mancare il suo appoggio e poi inviteremo anche la Nazionale”.
“Con il viaggio di papa Francesco, è iniziato il riscatto dell’isola, la fine della nostra solitudine”, ha ribadito il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, che ha espresso la gratitudine dell’amministrazione e di una comunità che vuole continuare ad essere “porta aperta e faro per tutti”. “Il campo è un gesto di sostegno e solidarietà in nome dello sport che ha un linguaggio universale, che supera i confini e parla al cuore della gente”, ha rilevato il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi, intervenuto alla conferenza stampa insieme al vescovo Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze. “In tempi di blocchi al Brennero e di difficoltà alle frontiere, questa iniziativa – ha evidenziato Re - rappresenta un messaggio in senso opposto, è un invito a costruire ponti”. “Sarebbe bello – ha rilanciato l’allenatore e membro del Comitato etico della Serie B, Emiliano Mondonico – se il Vaticano si facesse promotore della realizzazione di un oratorio a Lampedusa”. Per continuare a giocare la partita della solidarietà.