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Unioni civili? Non è tutto, ma è molto

unioni civili 2L'Huffington Post, 12-05-16
ALE E EDU

Ecco, "Abbiamo fatto l'Italia. Ora si tratta di fare gli italiani". È con questo spirito risorgimentale che io e Edu abbiamo accolto la conferma che le unioni civili sono approdate anche in Italia.

Come sostenevo in un post 'Dopo il coming out' Il lavoro grosso è demolire i preconcetti, è far comprendere che non esiste una categoria, quella dei "froci", ma esiste un'unica categoria: quella umana, composta da un po' di tutto trasversalmente. Etichette come etero, omo, trans, intersex e bisex, (sicuramente dimentico qualcuno) sono classificazioni che vanno bene per studi sociologici e per articoli di giornale, ma che quando si tratta di te, della tua famiglia, dell'amore che tu hai per loro e loro per te, tutto questo dividere, raggruppare, omologare, perde di significato.

Tutti abbiamo un amico, un conoscente, un parente o un collega omosessuale e restituirgli in parte quei diritti che gli sono stati sottratti, è l'inizio di un cammino di convivenza democratica. Perché, la democrazia è un esercizio di allineamento, basato sulla dignità individuale e sui valori umani condivisi. Qualcuno deve fare un passo avanti e necessariamente qualcun'altro deve farne uno in dietro. Solo diminuendo il conflitto sociale e ridistribuendo diritti, dignità, progettualità, amore e speranza a tutti i cittadini che una Nazione supera gli ostacoli, solo collaborando da pari che si rigenera uno Stato.

La supposta superiorità di chi nasce etero, è una porcata creata subdolamente nei secoli, da una visione politica e religiosa senza scrupoli, che proprio sul conflitto sociale ha fondato il proprio successo, il proprio smisurato potere e naturalmente, il proprio lussuoso benessere.

Io e Edu, ci amiamo da dieci anni e siamo uniti civilmente dal 13.09.2011, unione riconosciuta in tutti i paesi civili e da oggi anche nella nostra Italia! Non è tutto, ma è molto. Non è tutto, ma riuscirci in una Nazione come l'Italia è molto. Il cammino è avviato, e mi auguro che la quotidianità riporti a tutti noi, specialmente ai detrattori, quello spirito di comunione, di condivisione e di collaborazione che, proprio in periodi incerti come questi è auspicabile, quanto necessario.

Vorrei chiudere questo post, dedicando una poesia di Erri De Luca a tutte le italiane e gli italiani che, finalmente dopo anni di ritardo, potranno unirsi civilmente, perché celebrare l'amore, mette in circolo più amore.

DUE
Quando saremo due saremo veglia e sonno
affonderemo nella stessa polpa
come il dente di latte e il suo secondo,
saremo due come sono le acque, le dolci e le salate,
come i cieli, del giorno e della notte,
due come sono i piedi, gli occhi, i reni,
come i tempi del battito
i colpi del respiro.
Quando saremo due non avremo metà
saremo un due che non si può dividere con niente.
Quando saremo due, nessuno sarà uno,
uno sarà l'uguale di nessuno
e l'unità consisterà nel due.
Quando saremo due
cambierà nome pure l'universo
diventerà diverso.

Pubblicato: Giovedì, 12 Maggio 2016 14:11

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