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Festival Sabir 2016 – Pozzallo

immigrati 1Da Cronache di ordinario razzismo del 29/04/2016

Il Festival Sabir – promosso da Arci, Caritas, A Buon Diritto, Asgi, Carta di Roma e ACLI ed organizzato da ARCI in collaborazione con il comune di Pozzallo – nasce come un evento diffuso, mobile, veicolo di riflessioni sulle alternative mediterranee nei luoghi simboli delle porte d’Europa. Dopo l’esperienza di Lampedusa, Sabir si sposta quindi a Pozzallo, luogo di approdo ma anche ponte culturale nel bacino mediterraneo. Partendo dall’esperienza della prima edizione del Festival Sabir, tenutasi a Lampedusa, consolidata attraverso il lavoro strutturato con le reti internazionali e gli attori della regione mediterranea nel periodo intercorso tra i due eventi, la seconda edizione del festival (dal 12 al 15 maggio) vedrà le «alternative mediterranee» al centro di spettacoli, dibattiti, incontri internazionali e laboratori che animeranno la città di Pozzallo.

Il continuare a scegliere la Regione Siciliana come sede del Festival vuole essere un forte richiamo alla responsabilità collettiva per le grandi stragi della migrazione avvenute al largo del Mediterraneo, nel quale hanno perso la vita, solo nel 2015, più di 3500 uomini, donne e bambini. Una responsabilità che però è in gran parte riconducibile alle scelte politiche dell’ Italia e dell’Europa in materia di immigrazione e che diventa ancora più evidente oggi che le decisioni europee trasformano, attraverso l’istituzione degli hotspot, i luoghi di approdo – Lampedusa, Pozzallo, Trapani, Augusta, Porto Empedocle – in luoghi di detenzione, presa d’impronte forzosa e respingimenti differiti.

Durante il Festival si manterrà la stessa formula che ha caratterizzato l’edizione 2014, che vedeva attività culturali e laboratori interattivi, musicali e teatrali alternarsi ad incontri internazionali, formula fortemente dinamica che ha suscitato l’interesse sia della popolazione locale che di chi, anche dall’estero, ha scelto di partecipare al Festival. L’obiettivo è infatti di continuare a far emergere le voci tanto degli abitanti, dei migranti accolti sul territorio, che dei partecipanti: vogliamo dar spazio a una rappresentazione pubblica alternativa della società civile del Mediterraneo dando visibilità a un progetto di costruzione di democrazia dal basso. La seconda edizione punta a dare maggior protagonismo ai soggetti sociali coinvolti, reti, associazioni, migranti, movimenti e gruppi informali, nell’organizzazione e nella gestione delle attività.

Pubblicato: Martedì, 03 Maggio 2016 16:04

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