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Uva, assolta la sorella accusata di diffamazione: rischiava 14 mesi di carcere

luciauvaLa Repubblica, 18-04-16

Sandro de Riccardis

Lucia Uva è stata assolta dall'accusa di diffamazione verso i due carabinieri e i sei poliziotti che avevano trattenuto il fratello, Giuseppe Uva, in caserma a Varese, la notte del 14 giugno del 2008, poi morto in ospedale. I giudici del tribunale di Varese non hanno accolto la richiesta di condanna avanzata dal pm Giulia Troina, che aveva chiesto la condanna a un anno e due mesi di carcere e una multa di 458 euro. La sorella era imputata per le accuse mandate in onda nell'ottobre 2011 nel corso del programma tv Le Iene, per alcune frasi scritte su Fb e per un'intervista inserita nel documentario "Nei secoli fedele".

Lucia Uva, intervistata da un inviato della trasmissione di Italia 1, aveva fatto riferimento a botte e a una presunta violenza sessuale subita dal fratello in caserma. Il pm aveva sottolineato che l'ipotesi di uno stupro è "frutto di una congettura non supportata da alcun elemento di riscontro oggettivo" contenuto nelle perizie e negli atti disponibili all'epoca dell'intervista.

Venerdì scorso gli uomini delle forze dell'ordine imputati nel processo sono stati assolti dall'accusa di omicidio preterintenzionale, sequestro e abuso di autorità per la morte dell'operaio, 43 anni, che quella sera girava ubriaco in centro a Varese col
suo amico Alberto Biggioggero, unico testimone in caserma, interrogato per la prima volta soltanto dopo cinque anni dalla tragedia. "Le dichiarazioni di Lucia Uva erano giustificato da quanto emerso nella perizia - ha commentato l'avvocato Fabio Ambrosetti, che assiste la sorella di Giuseppe Uva .Per le dichiarazioni nel film, Lucia ha tutto il diritto di pensare che suo fratello è stato picchiato, e continuerà nella sua battaglia per la verità".

Pubblicato: Lunedì, 18 Aprile 2016 17:33

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