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Doina Matei perde la semilibertà per le foto su Facebook

art stam 13 apriLa Stampa, 13-04-2016

La trentenne uccise Vanessa Russo con un ombrello in metro, nel 2007. Il giudice ha revocato il provvedimento. L’avvocato: “Non c’erano limiti all’uso dei social network”

A nove anni dall’omicidio di Vanessa Russo nella metropolitana di Roma, Doina Matei - condannata nel 2007 a 16 anni per omicidio preterintenzionale per aver ucciso la 23enne romana con un colpo di ombrello - ha ottenuto la semilibertà e l’ha anche già persa. Dopo otto anni di carcere, la ragazza aveva ottenuto un regime che le permetteva di lavorare in una cooperativa a Venezia per tornare in carcere la sera. Questo finché il magistrato del tribunale di sorveglianza di Venezia Vincenzo Semeraro non ha notato le foto della ragazza in spiaggia (alcune anche in bikini): che ha deciso che la donna deve tornare - a tempo pieno - nel carcere della giudecca.

L’omicidio risale al 26 aprile 2007, la romena incrociò nel tunnel della stazione metro Termini Vanessa Russo. Avvertì una spinta e per tutta risposta brandì l’ombrello contro la ragazza romana colpendola in un occhio e scappando via. Fu arrestata qualche giorno dopo. Al processo si è sempre difesa spiegando che non era sua intenzione uccidere. In un racconto premiato durante un concorso letterario a Firenze, Doina scrisse che «quando tornerò nel mondo il mio primo appuntamento sarà nuovamente con la morte: la prima cosa che farò sarà andare al cimitero di Prima Porta sulla tomba di Vanessa. Lo devo, lo voglio, voglio stare vicina al mio angelo custode,a cui un destino tragico mi ha unita per sempre».

«In questo caso il sistema carcerario ha funzionato bene ed ha riportato la pena a livelli accettabili e proporzionati all’omicidio preterintenzionale e anche calibrandolo sulla figura di Doina Matei e sul suo vissuto», ha detto l’avvocato Nino Marazzita, difensore della ragazza. «Quando il fatto avvenne la mia assistita aveva appena compiuto 18 anni ed aveva un vissuto difficile alle spalle con due figli. La donna ha scontato la sua pena ed ora ha il diritto di reinserirsi nella società». Quanto alla revoca, Marazzita è perplesso: «Doina non immaginava che si sarebbe scatenato tanto rumore per quelle foto. Certo la revoca durerà il tempo necessario per dimostrare che tra le regole della semilibertà non c’erano limitazioni all’uso dei social network».

Pubblicato: Mercoledì, 13 Aprile 2016 12:29

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