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Profughi, quell'accordo cinico e insensato contro chi prova a conservare una vita possibile

art rep 04 aprla Repubblica, 04-04-2016
FIORELLA RATHAUS *

La campagna Al di là dei muri promossa dal CIR, consiglio Italiano per i Rifugiati. Un sostegno possibile, fino al 9 aprile attraverso un Sms al numero 45503.

ROMA - Il contesto, per chi oggi lavora con e per i rifugiati è davvero ostico, è quello di un’Europa disgregata, dove si aggirano 28 paesi paralizzati, incapaci di azioni collettive, se si esclude la gestione del mercato unico. L’Europa dell’Est non sente e non crede che il bisogno di un’azione collettiva la riguardi. Si è creata una frattura giuridica, dove vengono violati spudoratamente decisioni prese dai capi di Stato e di governo, ma soprattutto dove vengono infrante regole di diritto internazionale. Le quote della relocation non sono rispettate. Si è raggiunto un accordo con la Turchia che riesce ad essere insieme cinico e insensato. Noi però sappiamo per certo che chi fugge in queste circostanze, non è in cerca di una vita migliore, ma piuttosto tenta, con le unghie e con i denti, di conservare una vita possibile.

Un modello di lavoro multidimensionale. Le condizioni, i traumi del viaggio sono ormai sempre più devastanti. Ancora di più per chi ha la pelle già assottigliata da traumi, violenze e torture vissuti in precedenza. Per i rifugiati sopravvissuti a tortura, si parla appunto di traumi sequenziali. Ai trattamenti di tortura e violenza estrema sofferti nei paesi di origine, si sommano i traumi del viaggio e spesso di un’accoglienza mancata. Il recupero di una sufficiente qualità di vita, l’acquisizione di un pensiero prospettico non sono processi scontati. Per dare una risposta al terremoto trasversale subito da chi è sopravvissuto a violenze estreme è indispensabile l’utilizzo di un modello di lavoro multidimensionale, in grado di garantire interventi integrati sia medico – psicologici, sia di tutela legale che di integrazione socio-lavorativa.

Le risorse invisivili messe in campo. Un processo positivo si può avviare solo dove si realizzano esperienze interpersonali e sociali significative, stabili, coerenti, in grado di restituire una dimensione temporale, una capacità critica e autoriflessiva, in poche parole quella identità e dignità che sono state sottratte da esperienze totalmente disumane. Il lavoro del CIR è anche questo, accogliere, riconoscere e testimoniare quello spessore umano fatto di sofferenza, ma anche di risorse che spesso rimangono invisibili, sullo sfondo. Lavoriamo per creare opportunità di integrazione, che vogliamo prendano la forma più concreta possibile, attraverso la creazione di percorsi di formazione e riqualificazione professionale perché questi interventi riescono a diventare un potente fattore di riparazione e di prevenzione, rispetto a tutti i rischi legati all’agguato permanente della marginalità sociale.

Ecco come ve ne vogliamo parlare. Ve ne vogliamo parlare attraverso i visi dei rifugiati che abbiamo incontrato, le parole e le storie di Claudine e di Leyla, persone che potrebbero essere su quelle barche o incastrate in qualche frontiera e che l’Europa non vuole più accogliere. Perché troppo spesso si perde, nella confusione dei corpi ammassati che vediamo nei telegiornali, dei numeri impietosi delle cronache, l’unicità di vite cui deve essere restituita protezione e data accoglienza. Abbiamo scelto di raccontare due storie di donne, successe in Paesi tra loro distanti culturalmente e geograficamente, ma nonostante tutto con ricorrenze impressionanti.

La Campagna "Al di là dei muri". Claudine e Leyla sono state sostenute all’interno del progetto Right to Rehabilitation del Consiglio Italiano per i Rifugiati finanziato dalla Commissione Europea. Fino al 9 aprile è possibile sostenere attraverso la Campagna Al di là dei muri l’impegno del CIR al fianco di richiedenti asilo, rifugiati e vittime di tortura, donando 2 euro con SMS oppure 2 o 5 euro da rete fissa al numero 45503.

* Fiorella Rathaus Direttrice del CIR Consiglio Italiano per i Rifugiati


Le storie a lieto fine di Claudine e Leyla; occhi che hanno visto orrori incancellabili

Pubblicato: Martedì, 05 Aprile 2016 10:49

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