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InfoStranieri, una app per aiutare gli immigrati lungo le strade tortuose della burocrazia italiana

art rep 27 genRepubblica.it, 27-01-2016
CHIARA NARDINOCCHI

Più di ottomila persone hanno già scaricato l’applicazione che facilita l’accesso ai documenti. In dieci lingue diverse, il progetto è nato in Italia da un trentenne albanese che vent’anni fa ha dovuto affrontare la stessa trafila

ROMA – “Quando ho dovuto farlo, ho pensato che fosse un’ingiustizia. Ora spero di aiutare chi deve affrontare la burocrazia italiana”. Nasce da un’esperienza personale la app che sta cambiando (in meglio) il mondo di migliaia di persone straniere in Italia. Vent’anni fa Bashkim Sejdiu, ideatore dell’applicazione InfoStranieri, era come loro. Arrivato in Italia dall’Albania ancora bambino, ha vissuto sulla pelle il lungo e tortuoso viaggio della burocrazia tricolore per ottenere la cittadinanza e tutti quei documenti necessari per vivere una nuova vita altrove. Lontano cioè dal paese natale che per Sejdiu è l’Albania, ma che per ognuno dei cinque milioni di immigrati in Italia è un luogo dove spesso non si vuole o non si può tornare.

Frontiere di carta. La burocrazia rappresenta un muro invisibile con il quale tutti gli aspiranti cittadini italiani prima o poi devono fare i conti. Un fronte che delimita non solo l’accesso alle procudure per la cittadinanza, ma che spesso si traduce in un ostacolo morale e sociale. “Per regolarizzarsi – afferma Sejdiu – ci si trova di fronte a una burocrazia che se per gli italiani è complicata, per gli immigrati è dieci volte tanto”. Tutto la documentazione è ancora cartacea e manca un affiancamento che guidi lo straniero nell’iter del conseguimento della cittadinanza. Uffici con orari impossibili, indicazioni non date e cumuli di carta che sembrano voler fare da deterrente all’integrazione dei migranti.

Un passo in più verso l'integrazione. “Il problema subentra – spiega il creatore della app - quando inizia la burocrazia e questo influisce sull’integrazione poiché lo straniero che arriva in Italia e ha a che fare con le lungaggini burocratiche automaticamente tende a chiudersi nella sua comunità vedendo nell’Italia un distacco e una freddezza che lo porta a chiudersi e a non integrarsi. Mentre se già nel primo impatto ci fosse un’apertura, una facilitazione, ciò potrebbe influire a migliorare il percoso d’ integrazione”.

Un vuoto da colmare. All’inizio Bashkim Sejdiu ha dovuto fare i conti con i luoghi comuni e il pregiudizio che hanno posto non pochi ostacoli alla creazione del suo progetto. “All’inizio - racconta Sajdiu - è stato difficilissimo far capire cosa volessi davvero fare io, un immigrato albanese di trent’anni. Molti non vedevano questo progetto di buon occhio, poi sono riuscito a far capire alle istituzioni il suo potenziale. Anche perché vado a fare un lavoro che dovrebbero fare loro offrendo una mappatura di tutti i documenti e facendo sentire gli immigrati più vicini alle istituzioni”. In occasione dell’Italian Digital Day di novembre 2015, l’ideatore di InfoStranieri ha fatto presente alle autorità presenti, tra le quali il presidente del Consiglio Matteo Renzi e la ministra per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia, la necessità sempre più evidente di facilitare l’accesso degli immigrati alla burocrazia italiana. “Nonostante questo governo stia facendo molto per la digitalizzazione e semplificazione della pubblica amministrazione, ancora non ha mai affrontato le problematiche che riguardano gli immigrati”.

Inclusione digitale. In un momento in cui integrazione e inclusione sociale sono messi a rischio da un sentimento sempre più diffuso di diffidenza e chiusura, la facilitazione brocratica può rappresentare un piccolo passo nella direzione opposta. Inoltre, la grande diffusione che in poco tempo ha avuto l’applicazione di Sejdiu è un sintomo evidente di una necessità concreta e reale. “L’intenzione – continua l’ideatore di InfoStranieri – è di avere un duplice vantaggio: da un lato fornire un servizio per l’immigrato, ma anche alle istituzioni italiane che in questo modo sono più vicine a 5 milioni di persone di diverse nazionalità che intendono vivere in Italia. Questo è per me un obiettivo morale, un sogno”.

Risposte. La burocrazia è uno scoglio che rischia di diventare il simbolo di una società chiusa e ostile. “Oggi – conclude Sejdiu - molti stranieri producono ricchezza per il paese, ma c’è ancora una distanza abissale tra immigrato e istituzioni. Anche una semplice applicazione o la digitalizzazione della burocrazia potrebbero essere un primo passo per far sentire gli stranieri meno soli e farsi vedere vicini alle loro esigenze”. Per farlo è necessario che lo Stato e le istituzioni affrontino il nodo burocratico per poi accompagnare i migranti in un percorso fatto di inclusione e facilitazione. Ma in attesa che ciò avvenga, l’iniziativa del singolo può fornire un buon metro per capire come e dove andare ad agire. Per questo Bashkim Sejdiu ha deciso di migliorare il servizio offerto aggiungendo altre due lingue alle otto già presenti e arricchendo la app anche di servizi utili nella vita quotidiana del migrante come trovare un professionista, un’associazione, sapere orari e funzioni di alcuni uffici o di sportelli per donne in difficoltà.

Pubblicato: Mercoledì, 27 Gennaio 2016 14:02

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