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Lampade, camici, porte blindate: così nasce la marijuana di Stato

art sta 18 genLa Stampa, 18-01-2016
Franco Giubilei

A Rovigo il centro ricerche che seleziona la cannabis terapeutica

Una novantina di piante madri della cannabis riposano in uno stanzone in ambiente controllato al terzo piano del Crea-Cin di Rovigo, unico centro italiano deputato alla selezione della marijuana per uso medicinale, esposte al calore artificiale di lampade gialle al sodio da mille watt.

I rametti poi vengono clonati, impiantati in lana di roccia e trasferiti in un incubatore nella stanza di fianco, alla temperatura di 25 gradi e a un’umidità del 90%. Da qui le piantine prenderanno la via dello stabilimento chimico-farmaceutico militare di Firenze, che le coltiverà fino a raccoglierne le infiorescenze, essiccarle e a confezionare le dosi di farmaco. Se il prossimo giugno l’Aifa darà la sua approvazione a tutto il procedimento, sarà possibile passare alla produzione vera e propria: «Allo stato attuale il prezzo della cannabis per uso terapeutico, che viene importata interamente dall’Olanda, si aggira fra i 30 e i 36 euro al grammo, perché agli 8 euro iniziali si sommano le spese di trasporto, assicurazione, Iva, grossista e del farmacista, che ne raddoppia il prezzo in quanto prodotto galenico magistrale – spiega il dottor Gianpaolo Grassi, primo ricercatore del Crea-Cin, Centro ricerca colture industriali del ministero delle Politiche agricole -. È una cifra che potrebbe essere dimezzata se la producessimo qui in Italia, dato che si eliminerebbero i passaggi del grossista e le spese di trasporto e assicurazione».

LA SEDE
La sede del centro è una palazzina Anni 50 alle porte di Rovigo, con sistema d’allarme e porte blindate. È qui che, dopo 10 anni di studi e fra qualche inconveniente come la visita della Finanza che sigillò temporaneamente le piante alcuni anni fa, e qualche furto nella serra esterna, gli esperti hanno selezionato due varietà di cannabis, ribattezzate CinBo e CinRo. La prima è a più alta concentrazione di Thc, il principio attivo della canapa, la seconda è un ibrido con Thc e Cbd, il cannabidiolo, studiato per i suoi effetti antiepilettici. «Il prodotto selezionato nel nostro centro e prodotto a Firenze sarebbe il più rispettoso al mondo delle caratteristiche richieste a un farmaco di origine vegetale, perché osserviamo il Drug master file richiesto dall’Agenzia del farmaco – aggiunge Grassi -. Invece negli stati Usa dov’è stata liberalizzata non c’è alcun controllo, in Israele la coltivano in serra e in Canada la produzione è demandata a 23 aziende private. Quanto all’Olanda, dove il ministero della salute segue tutto il programma e le cose sono fatte meglio, non si conoscono le varietà usate: non sono registrate all’ufficio europeo preposto».

Per contro, la registrazione è un elemento essenziale per conoscere le caratteristiche di una sostanza, soprattutto quando è un farmaco, come in questo caso. Siamo ancora alla fase sperimentale e ci vorrà tempo per coltivare e produrre cannabis a uso terapeutico nel nostro Paese, e così i raccolti, ora come ora, non vengono distribuiti. Intanto, undici regioni e le province autonome di Trentino e Alto Adige si sono dotate, ognuna a modo suo e per patologie diverse, di leggi per rendere disponibile la cannabis medicinale.

Pubblicato: Lunedì, 18 Gennaio 2016 12:42

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