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Caso Cucchi, processo in Cassazione: si decide su assoluzione medici

art cor 15 dicCorriere della sera, 15-12-2015

I giudici della V sezione penale dovranno decidere se confermare o meno la sentenza di assoluzione di secondo grado per tutti gli imputati. I familiari: «Le assoluzioni uno schiaffo alla giustizia»

Arriva in Cassazione uno dei casi più discussi e controversi degli ultimi anni. Oggi i giudici della V sezione penale dovranno decidere se confermare o meno la sentenza di assoluzione di secondo grado per tutti gli imputati coinvolti sulla morte di Stefano Cucchi, il geometra romano deceduto una settimana dopo il suo arresto nell’ottobre del 2009. Dodici le persone finite sotto processo: sei medici, tre infermieri e tre agenti della penitenziaria.

Il pestaggio
Secondo l’accusa il 31enne fu «pestato» nelle celle del tribunale a piazzale Clodio il giorno dopo l’arresto. All’ospedale Pertini (nel padiglione dove si trovano i detenuti) furono ignorate le sue richieste e, abbandonato, venne lasciato morire di fame e di sete. La III Corte d’Assise di Roma condannò in primo grado i medici per omicidio colposo assolvendo infermieri e agenti. In appello, giudizio ribaltato: tutti gli imputati assolti. Il processo in Cassazione si apre mentre sta entrando nel vivo la seconda inchiesta. La procura ha iscritto nel registro degli indagati 5 carabinieri: tre per lesioni aggravate e due per falsa testimonianza.

Il papà di Stefano
«Siamo al punto finale, ci auguriamo che la nostra istanza venga presa in considerazione. L’assoluzione totale è uno schiaffo alla giustizia». Lo ha detto Giovanni Cucchi, padre di Stefano, arrivando in Cassazione dove oggi si celebra il processo a medici e infermieri che si occuparono del giovane arrestato il 15 ottobre 2009 che poi morì all’ospedale Pertini e a tre agenti della polizia penitenziaria. «Non vogliamo vendetta ma giustizia», ha aggiunto Cucchi. «Finalmente la giustizia si è messa in moto e dobbiamo ringraziare il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone», ha sottolineato in riferimento a quanto sta emergendo dalla nuova indagine. Arrivando in Cassazione anche la sorella di Stefano, Ilaria, ha evidenziato: «mi aspetto un esito positivo da quello che sta venendo alla luce in questi giorni». I famigliari di Stefano ricorrono in Cassazione solo nei confronti dei tre agenti della Polizia penitenziaria e non nei confronti dei sanitari, come ha spiegato l’avvocato Fabio Anselmo: «Non ci siamo costituiti parte civile nei confronti dei medici dal momento che la famiglia Cucchi è stata risarcita. Ma chiediamo un annullamento della sentenza sul nesso di causalità: Stefano è morto per quel pestaggio. Il nostro risentimento è soprattutto nei confronti di medici legali e periti, se avessero lavorato bene non saremmo qui».

I tempi della sentenza
È da poco iniziata la pubblica udienza della Quinta Sezione penale della Cassazione che oggi dovrà occuparsi anche del caso di Stefano Cucchi: prima però sono iscritte a ruolo altre sette cause. È iniziata la trattazione della prima. È probabile che più avanti nella mattinata, il presidente del collegio, Piero Savani, dia indicazioni sui tempi previsti per la trattazione delle cause.

Pubblicato: Martedì, 15 Dicembre 2015 11:55

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