Libertà terapeutica
Caro presidente Mattarella, il grido di aiuto di Fabo va ascoltato
Huffington Post, 23 gennaio 2017
Luigi Manconi
Signor Presidente,
con il massimo rispetto mi rivolgo a lei, di cui conosco la grande sensibilità e i valori ispirati al personalismo cristiano, perché presti ascolto al messaggio di Fabiano Antoniani, il trentanovenne che a seguito di un incidente automobilistico è diventato tetraplegico e cieco, e che da tre anni si è sottoposto a tutte le terapie tradizionali e innovative, senza alcun risultato.
E oggi chiede di essere messo nelle condizioni di poter decidere della propria sorte. Chiede, ovvero, che gli sia consentito uscire, sulla base di una propria consapevole scelta, da quella "lunga notte" che lo tiene inchiodato a un letto dal 13 giugno del 2014. Fabo - così lo chiamavano gli amici e i fan - per vedere riconosciuta questa sua volontà, si è rivolto all'associazione Luca Coscioni che, come lui stesso ricorda, nel 2013 ha depositato una proposta di legge di iniziativa popolare sul tema.
Mentre alla Camera dei deputati si sta esaminando la proposta di legge sulle disposizioni anticipate di trattamento (cd testamento biologico) con il termine per la discussione fissato per il 30 gennaio. Considerata l'incertezza sulla scadenza della legislatura, è fondamentale che non ci siano rinvii ulteriori.
Signor Presidente, come già ha fatto l'onorevole Melania Rizzoli, le chiedo, con la massima delicatezza, di dare ascolto alle parole di Fabo, che attraverso la voce della sua fidanzata, pone una umanissima e vitalissima domanda: quella di sottrarsi legalmente a un male al quale ritiene di non poter più sottomettersi.
E quella stessa domanda, indirizzata alle massime autorità dello Stato e al Parlamento, giunge oggi da moltissime persone che conoscono le stesse sofferenze e vivono la stessa angoscia. In ogni caso, Signor Presidente, e qualunque potrà essere la sua risposta, confido che il grido di aiuto di Fabo possa trovare ascolto presso una persona sensibile come lei.