Slegami
Contenere la contenzione
Sintesi del Rapporto
"Contenere la contenzione meccanica in Italia. Primo rapporto sui diritti negati dalla pratica di legare coercitivamente i pazienti psichiatrici nei Spdc"
A un anno dalla presentazione in Senato della campagna per l'abolizione della contenzione "E tu slegalo subito", A Buon Diritto pubblica la sintesi della sua ricerca "Contenere la contenzione meccanica in Italia. Primo rapporto sui diritti negati dalla pratica di legare coercitivamente i pazienti psichiatrici nei Spdc", a cura di Sergio Mauceri. La contenzione meccanica, che consiste principalmente nel legare i polsi e le caviglie del paziente per immobilizzarlo al letto, è una pratica sconosciuta ai più nonostante sia molto frequente in moltissime strutture: i servizi psichiatrici di diagnosi e cura (Spdc), i servizi di neuropsichiatria infantile, le residenze sanitarie assistenziali (Rsa), i reparti di medicina e quelli geriatrici, i pronto soccorso, le residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), le case di cura private e le comunità terapeutiche. La contenzione meccanica è una modalità largamente utilizzata in psichiatria per la gestione degli episodi di agitazione e aggressività all’interno dei SPDC e secondo una ricerca condotta nel 2004 (a tutt'oggi l'unica disponibile) dall’Istituto Superiore di Sanità presso un campione di SPDC sull’intero territorio nazionale, nel 60% dei casi le strutture facevano ricorso a pratiche di contenzione meccanica e in oltre il 70% erano presenti gli strumenti idonei per farvi ricorso. Si stima che nei reparti psichiatrici per acuti, in Italia, avvengono in media 20 contenzioni ogni 100 ricoveri. È un problema molto esteso quindi, che coinvolge migliaia di persone in tutto il Paese ogni giorno.
La presentazione del rapporto completo si terrà martedì 28 febbraio alle ore 11 presso la sala dell'Istituto di Santa Maria in Aquiro al Senato della Repubblica, in collaborazione con la rete della campagna nazionale per l'abolizione della contenzione E tu slegalo subito e con gli interventi della senatrice Nerina Dirindin e del senatore Luigi Manconi.
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