La nomina di Sofri non è inaccettabile: contano di più i titoli che la fedina penale
l'Huffington Post, 24-06-2015
Stefano Anastasia
Me lo vedo, Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria, saltare sulla sedia alla lettura del decreto ministeriale che nomina Adriano Sofri coordinatore di uno dei diciotto tavoli di lavoro degli Stati generali dell'esecuzione penale. Lui e i suoi colleghi, tutti i membri della segreteria, saltare sulle sedie. E un simile trauma non poteva che essere portato a una qualche superiore autorità, tipo il Presidente della Repubblica, investito dal consesso dei sindacalisti saltellanti della grave questione: un condannato consulente del ministro? Inaccettabile per il Sappe e, secondo loro, per gli "italiani onesti e con la fedina penale immacolata".
Da italiano onesto e con la fedina penale immacolata suggerirei a Capece meno presunzione divinatoria: il sottoscritto, certamente italiano, presumibilmente onesto e con la fedina penale immacolata non trova inaccettabile la scelta del Ministro Orlando, anzi. Non stiamo qui a elencare i titoli culturali che fanno di Adriano Sofri una persona certamente in grado di coordinare un tavolo di lavoro su istruzione, cultura e spettacoli in ogni dove. Ben più rilevanti sono i titoli che Sofri può vantare per fare un lavoro di questo genere sul carcere.
Sì, proprio perché è stato in carcere e ha scontato la sua pena. Perché conosce il carcere e il suo modo di funzionare, i bisogni e le aspettative dei detenuti. Chi meglio di lui? A meno che non si ritenga che una persona che è stata condannata e ha scontato la sua pena sia indegna di assolvere a una qualsiasi funzione pubblica (seppure consultiva, a titolo gratuito e meramente istruttoria di decisioni che altri prenderanno). Ma se è questo che Capece e i suoi colleghi pensano, devono fare pace con la Costituzione cui sono costretti a obbedire, e che non consente l'ostracismo dei condannati, ma anzi vorrebbe reinserirli e riaverli vivi e partecipi nella società civile.