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Passaggio a livello: La libertà e gli altri beni

valori umani02-04-2015
Ubaldo Pacella

Democrazia e sicurezza, cessione di sovranità individuale e protezione sociale, grande fratello e terrorismo, libertà individuali o contrasto all’instabilità e alla cultura della morte. Sono gli interrogativi inquietanti e complessi che le attuali dinamiche internazionali pongono oggi alla riflessione di quanti hanno in animo la tutela dei diritti e le libertà dell’individuo.

L’agghiacciante sciagura aerea del volo Germanwings schiantatosi, nei giorni scorsi, sulle alpi francesi per volontà, all’evidenza attuale dei fatti, del giovane copilota di Andreas Lubitz, ripropone nella forma più drammatica l’interrogativo sul confine tra segreto professionale, rispetto dei diritti della persona e responsabilità verso l’intera collettività. È un terreno quanto mai accidentato, direi anzi minato, sul quale occorre muoversi con la più acuta circospezione. Non abbiamo riflessioni da suggerire né precostituite analisi, bensì un interrogativo dolente che questa catastrofe rilancia con lancinante evidenza.
Le crisi internazionali e l’evoluzione sociale combinano una miscela di pericoli, prevaricazioni e insidie capaci di mettere a repentaglio molte vite umane e diremmo un’intera cultura. Basti vedere l’assurda violenza propugnata e propagandata dall’Isis attraverso l’uso spregiudicato degli attuali mezzi di comunicazione.

Una minaccia non solo sanguinaria e aberrante per i popoli ma di ancora più sottile malvagità quando mira a cancellare le basi storiche e culturali di una grande civiltà, per di più quella islamica, prima ancora che quella cristiana e occidentale. Il millennio apertosi con la catastrofe dell’11 settembre ci consegna uno scenario di follia suicida, di terrorismo senza argini, di crudeltà dalla quale ogni società cerca di proteggersi come può, per sottrarsi ad una spirale di insicurezza psicologica e sociale che rischia di travolgere i fondamenti stessi del nostro essere comunità. Si pone quindi il dilemma di una democrazia confinata, di una inaspettata cessione di sovranità individuale e collettiva in cambio di un più elevato sistema di protezione della vita e del funzionamento dei servizi e delle istituzioni per come le abbiamo concepite, almeno in occidente, dalla rivoluzione francese ad oggi.

Siamo in presenza di un concetto nuovo di funzionamento del sistema sociale. Alcune conquiste, addirittura ancora lontane dall’essere complete come quella della privacy, sembrano sgretolarsi sotto i colpi di maglio di un terrorismo senza limiti. Quale sia il punto dinamico di equilibrio è difficile da stabilire. Ciò che sembra del tutto evidente nell’interrelazione tra principi e realtà è lo spostamento dei confini, poiché il mancato rispetto di alcuni diritti fondamentali, come quello alla vita e alla sicurezza, sembra travolgere come un’onda di piena i labili confini, posti in passato dal diritto, al rispetto delle libertà personali.

Chi non si è posto l’interrogativo di come sia possibile che un pilota di aerei affetto da conclamate sindromi depressive con istinti suicidi non sia stato fermato in tempo? Perché le attuali regole impongono al medico, allo psicologo o ad altri il rigoroso mantenimento del segreto professionale? La risposta mancata la scontiamo sulla pelle di 149 innocenti e un malato. Un dramma umano, istituzionale che scuote dalle fondamenta un colosso industriale del trasporto aereo come la tedesca Lufthansa, che ne potrebbe addirittura esserene travolta.

La storia oggi cammina malferma sul crinale della pericolosità, in nome delle tutele si possono commettere o rendere legittimi numerosi arbitri. Resta l’interrogativo se valga la pena di restringere i confini della nostra libertà personale in vista di una più corretta ed efficace gestione solidale del vivere comune. Sento, ben oltre le emozioni, la necessità di esprimere un sentimento attuale: il bene degli altri vale qualche mio sacrificio. Altri, ne sono certo, la penseranno diversamente. Non si tratta di una disquisizione di principio o di dotte dispute sul primato dell’etica, bensì di assicurare, per quanto possibile e nel rispetto dei valori individuali, un futuro soprattutto ai più deboli della nostra società, ovunque nel mondo, anche nei mercati dell’Africa, ove innocenti e bambini sono usati come bombe.

Dobbiamo tornare a costruire una comunità saldata dai valori primari, solo così avranno vita e spazio le libertà individuali. In un contesto di guerra terroristica o sociale non c’è spazio per una democrazia compiuta, né solida. La trasparenza in tutto ciò che riguarda i comportamenti che direttamente o indirettamente influiscono sul bene degli altri diviene elemento discrimine. Lo pretendiamo per evitare malversazioni, corruzione e ricatti. Lo dobbiamo sostenere anche per i beni più importanti come quello della sicurezza e della vita. È la nostra democrazia oggi ad essere incrinata ed essa si tutela rafforzandone le radici culturali ed etiche, non coprendo con una bandiera ideologica il dolore degli altri.

Fonte immagine: old.alkemica.net

Pubblicato: Giovedì, 02 Aprile 2015 20:54